Polizia di Stato
1 minuto per la letturaOmicidio Morelli, il fratello della vittima ha tentato l’estorsione a un avvocato, per farlo rinunciare al mandato difensivo del presunto assassino, suo cognato.
REGGIO CALABRIA- Un nuovo capitolo di violenza si aggiunge al tragico vicenda di Antonio Morelli, ucciso nel maggio 2023 nel rione Marconi. Uno dei fratelli della vittima è stato arrestato con l’accusa di tentata estorsione ai danni dell’avvocato che difende il marito della sorella, presunto responsabile dell’omicidio.
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L’uomo sembra volesse costringere l’avvocato a rinunciare al mandato difensivo all’imputato. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la lite che ha portato alla morte di Morelli sarebbe nata da un diverbio familiare. Dopo l’omicidio, uno dei fratelli della vittima avrebbe tentato di costringere l’avvocato di Damiano Bevilacqua, il marito della sorella e presunto assassino, a rinunciare al mandato. Il legale ha subito anche l’incendio dell’autovettura che sembrerebbe esser stato messo in atto dall’arrestato che lo voleva costringere a rinunciare al mandato difensivo, sia penale che civile, in favore dell’esecutore materiale dell’omicidio.
Lo scopo, ricostruito dagli inquirenti, era quello di fare ottenere alla sorella l’ingiusto profitto dell’affidamento esclusivo dei figli nati dalla relazione con l’omicida. Allo stesso tempo l’avvocato avrebbe perso il diritto al compenso per l’attività svolta. Il legale non ha ceduto alle richieste estorsive e non ha rinunciato al mandato. Nel frattempo le indagini della squadra mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sono riuscite a fare luce sulla tentata estorsione. Individuando così nell’arrestato il fratello della vittima dell’omicidio di Morelli, ritenuto presunto responsabile della tentata estorsione tramite l’incendio dell’auto dell’avvocato.
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