L'Asp di Catanzaro
2 minuti per la letturaCATANZARO – Scatta l’allarme sanitario in un caseificio catanzarese dove «a seguito di una campionatura in autocontrollo effettuata dal Caseificio Cee F.lli Gentile snc di Carlopoli, è stata riscontrata la presenza di provole contaminate da Listeria Monocytogenes».
A comunicarlo e l’Azienda sanitaria provincia di Catanzaro che ha anche chiarito che «è necessaria la restituzione delle provole acquistate presso il punto vendita del caseificio in quanto a rischio per la salute dei consumatori. Il prodotto contaminato – prosegue l’Asp – ha il seguente nome commerciale: Provola Formaggio Pasta Filata di Latte di mucca, il marchio del prodotto è Provola, Lotto di produzione: 27; marchio di identificazione dello stabilimento: IT 18/131/CEE; data di scadenza o termine minimo di consumazione: preferibilmente entro il 27/01/2018. Descrizione peso / volume unità di vendita: KG 1,5 circa»
L’Asp avverte che è necessario «restituire il prodotto presso il punto vendita e/o contattare telefonicamente il numero 3396168277».
I componenti della sede di Lamezia Terme del servizio veterinario Area C dell’Asp di Catanzaro, diretto da Giuseppe Caparello, hanno provveduto «al sequestro sanitario delle provole in giacenza presso il caseificio per la successiva distruzione verificando nel contempo le procedure del ritiro/richiamo del prodotto venduto direttamente ai consumatori».
L’Azienda Sanitaria spega che «la Listeria è una famiglia di batteri composta da dieci specie. Una di queste, Listeria monocytogenes, causa la listeriosi, una malattia che colpisce l’uomo e gli animali. Seppur rara, la listeriosi è spesso grave, con elevati tassi di ricovero ospedaliero e mortalità. Nell’UE sono stati segnalati circa 1.470 casi nell’uomo nel 2011, con un tasso di mortalità del 12,7 %. La Listeria si ritrova nel terreno, nelle piante e nelle acque. Anche gli animali, tra cui bovini, ovini e caprini, possono essere portatori del batterio. La cottura a temperature superiori a 65 °C uccide i batteri. Tuttavia il batterio Listeria può essere presente in diversi alimenti pronti e, a differenza di molti altri batteri di origine alimentare, tollera gli ambienti salati e le basse temperature (tra +2 °C e 4 °C). Considerata la resistenza di questo batterio, insieme agli elevati tassi di mortalità nell’uomo, la manipolazione sicura degli alimenti – conclude l’Asp – riveste un’importanza capitale per tutelare la salute pubblica. Nelle persone infette i sintomi variano, da lievi sintomi simil-influenzali, come nausea, vomito e diarrea, a infezioni più gravi, quali meningite e altre complicanze potenzialmente letali. Le persone più sensibili alle infezioni da Listeria sono gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati e le persone con deficit del sistema immunitario».
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