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L’Azienda sanitaria locale di Avellino lancia l’allarme per i troppi casi di intossicazione da funghi velenosi delle ultime settimane


Cresce il numero dei casi di persone ricoverate in ospedale per intossicazione da funghi velenosi. E l’Azienda sanitaria locale di Avellino lancia l’allarme . Un problema che riguarda i tanti che si avventurano nei boschi in cerca della prelibatezze d’autunno. Purtroppo, sono tanti quelli che non hanno conoscenze adeguate per riconoscere quelli commestibili da quelli potenzialmente nocivi. Un problema che riguarda anche altre regioni. Come in Calabria dove non molto tempo fa alcuni clienti di un ristorante sono stati ricoverati in ospedale.

La Asl di Avellino lancia l’allarme dopo che cinque casi di intossicazione dopo avere mangiato funghi nelle ultime due settimane sono stati costretti a ricoverarsi in ospedale.

Le specie sotto accusa, che comportano gravi rischi per la salute, sono l’Amanita Pantherina e, soprattutto, il cosiddetto fungo dell’ulivo, l’Omphalotus Olearius. Quest’ultimo sempre più frequentemente viene scambiato per il suo colore dai raccoglitori meno esperti con il noto “gallinaccio” e con il “chiodino” perché cresce sulle ceppaie. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Avellino, Mario Ferrante ricorda che è a disposizione, gratuitamente, l’Ispettorato micologico. Un ufficio diretto da Michelina Prudente, che assicura la consulenza sulla commestibilità, garantendo il consumo sicuro e gli interventi in caso di sospetta intossicazione da funghi.

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