1 minuto per la lettura
Si reca a casa dell’uomo di cui era invaghita nonostante avesse il divieto di avvicinamento: arrestata una donna nel Reggino. Gli atti persecutori duravano da 15 anni
Si reca a casa dell’uomo di cui era invaghita nonostante il divieto di avvicinamento. E’ quanto ha portato i carabinieri della stazione di Motta San Giovanni, nel Reggino, ad arrestare una donna del luogo di 52 anni. La signora era già sottoposta a divieto di avvicinamento dal giugno del 2023 con obbligo di distanza di 200 metri dalla persona offesa e dalla sua abitazione. Ciò a causa di ripetuti atti persecutori negli anni, nei confronti di un 72enne. Ma tutto questo non ha impedito comunque alla donna di recarsi a casa dell’uomo di cui era invaghita, nella frazione di Lazzaro nel Reggino, dove i carabinieri l’hanno trovata e arrestata.
La vicenda ha origine ben 15 anni fa quando l’uomo, titolare di uno studio dentistico, iniziò ad avere la donna come sua paziente. Nel tempo però, questa ha iniziato ad invaghirsi del suo medico arrivando ad avere nei suoi confronti atteggiamenti persecutori. L’invio di uno o più messaggi al giorno, chiamate e videochiamate ripetute e la ricerca continua di contatti fisici hanno portato l’uomo esasperato a denunciarla. Da qui il divieto di avvicinamento scattato a giugno dello scorso anno.
Qualche sera fa la 52enne ha però provato ad entrare in contatto con la vittima nonostante la misura che le impediva di avvicinarsi. Si è recata davanti la sua abitazione suonando al campanello. L’uomo si trovava dentro casa con la sua compagna che, dalla telecamera del videocitofono ha visto e riconosciuto immediatamente la donna avvisando il compagno. Immediatamente la vittima ha dato l’allarme telefonando ai carabinieri che, una volta davanti l’abitazione del 72enne, hanno bloccato la donna arrestandola. La signora si trova adesso agli arresti domiciliari.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA