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Sergio Mattarella

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La Consulta sovranista preoccupa il Quirinale. Spy story in Tunisia: 007 italiani morti avvelenati, Conte attacca il Pd in attesa della vittoria di Trump, profondo rosso per i Tg della sera e Mainetti non vende il Foglio


Tutti sanno quanto sia importante la Corte costituzionale. A destra non vedono l’ora di riempirla di “fedelissimi”. «Il Paese lo conquisti controllando Consulta e Quirinale» dice un big della maggioranza. Ma se per il Quirinale i tempi sono ancora lunghi, per la Consulta i tempi sono molto brevi: pochi mesi. E presto ci saranno decisioni fondamentali da prendere: dall’abuso d’ufficio alle coppie omogenitoriali. Per non parlare degli eventuali ricorsi su premierato e autonomia differenziata. Insomma, cosa c’è di meglio che spostare l’asse della Corte a destra?

La cosa preoccupa non poco il Quirinale, che proprio per questo vorrebbe evitare in futuro nomine a pacchetto che inevitabilmente favorirebbero la lottizzazione. La preoccupazione del Colle è che se la maggioranza di centrodestra riuscisse a eleggere tre giudici su quattro, considerando anche che già ora alla Consulta c’è un giudice eletto dal Parlamento in quota Lega, si avrebbe una Corte costituzionale decisamente troppo sbilanciata. Una Consulta sovranista che preoccupa il Quirinale. A proposito: è già scattato il totonomi. Ma di questo ci occuperemo prossimamente. Restate sintonizzati.

IL FOGLIO NON È IN VENDITA

Ambienti vicini al finanziere-imprenditore Valter Mainetti, impegnato nel rilancio della storica impresa di costruzioni Condotte 1880, avvertono che Foglio Edizioni, titolare della testata a cui fa capo il giornale edito dalla Cooperativa presieduta da Giuliano Ferrara, non ha intenzione di vendere la proprietà della testata. Foglio Edizioni, guidata da Ilaria Fasano, sta sviluppando inoltre la pubblicazione di libri, fra i quali ha editato “A lezione da Aldo Moro” e “C’era una volta il calcio”, nonché la produzione di podcast e video su opere d’arte. Secondo le stesse fonti, sono iniziative che dimostrano l’interesse a continuare a detenere anche la testata Il Foglio quotidiano.

CONTE APPESO A TRUMP

Ormai non sanno più come dirglielo. L’ultimo in ordine di tempo è stato il capogruppo Pd Francesco Boccia, un tempo (ma forse ancora oggi) grande amico ed estimatore di Giuseppe Conte. «Basta sparare sugli alleati, così si fa il gioco di Giorgia Meloni». Ma anche il suo appello è caduto nel vuoto. Perché Giuseppe Conte non fa mai nulla a caso e ora (esattamente come Salvini) punta tutto sulla vittoria di Trump (do you remember “Giuseppi”?) nella sfida per la Casa bianca. Dopo aver straperso le Europee e fallito miseramente il sorpasso al Pd (al quale lavorava da due anni) l’unica carta che gli rimane è quella di The Donald, dice chi lo conosce bene. L’unico modo che rimane a Giuseppi per ritrovare centralità politica e capovolgere gli equilibri del campo largo a proprio favore. Ma se finisse diversamente, non gli resterebbe che accodarsi a Elly Schlein.

SPY STORY IN TUNISIA

Ad Hammamet, agenti segreti italiani (alcune fonti parlano di ex agenti ora non più operativi) sarebbero stati avvelenati col cianuro. Secondo altre fonti, invece, la causa sarebbe da ricercare in un bicchiere di liquore fatto in casa: un incidente avvenuto durante una cena tra amici. La vicenda si sta delineando come un giallo internazionale. Gli agenti coinvolti facevano parte di una squadra che partecipò in passato a indagini molto delicate.

TG SERALI IN PICCHIATA

I telegiornali della sera continuano a perdere ascolti. Nonostante recenti novità editoriali e restyling (vedi il Tg2), le principali testate continuano a perdere pubblico in prima serata. Lo si evince dai dati elaborati dallo Studio Frasi sui dati Auditel 1° agosto-30 settembre 2024.
L’analisi, che abbiamo potuto visionare in esclusiva, parla chiaro. Il Tg1 si conferma il tg più visto in Italia, con una media di 3.407.281 spettatori (22,09% in termini di share), ma registra una differenza di audience in negativo, pari a meno 308.755 spettatori (- 2,62%): pesano decisamente i problemi di ascolto del “traino”. Il Tg5 insegue con una media di 2.940.726 spettatori (con una media di share del 18,77%), ma rispetto allo stesso periodo del 2023 guadagna 31.824 spettatori (- 0,22% in termini di share).

La TGR, con tutte le edizioni regionali, è al terzo posto con una media di 2.018.824 spettatori e il 14.68% di share, guadagnando 111.105 spettatori (+0,39%). Quarto posto per il TG3 con 1.467.727 spettatori e una media di share del 12,52%. Il TG2 è al quinto posto con 1.085.044 spettatori (6,58% di share) e un saldo in negativo di 9.959 spettatori (-0,18%).
Sebbene al sesto posto con 1.032.005 spettatori e una media di share del 6,54%, il TG La7 è l’unico che sia in grado di catturare nuovi spettatori, con un incremento di 149.819 unità (+0,79% in termini di share).

Chiudono la classifica i notiziari TG4 (Rete 4) con 495.506 spettatori (4,22% in termini di share) e Studio Aperto con 497.411 spettatori (pari al 4,87% di share).
Una caratteristica che accomuna tutti i telegiornali è la media di età dei telespettatori piuttosto elevata (67 anni per TG1 e TGR, 68 per il TG3, mentre il TG4 sale a 69). Studio aperto registra il pubblico più giovane (56 anni).


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