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CATANZARO – Continua l’emergenza idrica a Catanzaro e a intervenire con una nota di condanna della situazione è il Codacons: «Scuole senz’acqua nei rubinetti e nei servizi igienici. La più elementare delle norme igieniche ignorata. Terzo mondo? No, o meglio, forse no, siamo solo a Catanzaro. Capoluogo di regione cronicamente assetato, per colpa di una rete idrica che definire fatiscente è un complimento. Eppure il legislatore ha previsto un preciso obbligo per la Regione e per il gestore del servizio idrico integrato: provvedere alla manutenzione delle reti».
Francesco Di Lieto, del Codacons, non le manda a dire e punta il dito anche contro la Sorical: «Viste le somme che i cittadini di Catanzaro versano, indirettamente, alla società proprietaria dell’acqua – sostiene l’attivista – lanciamo allora una provocazione proponendo al sindaco Abramo di agire nei confronti di Sorical affinché restituisca alle casse comunali tutte quelle somme corrisposte dai cittadini catanzaresi, negli ultimi 10 anni, a fronte delle innumerevoli perdite e indennizzi la città per i cronici disagi in cui è costretta a vivere e che finiscono per stravolgere le normali abitudini di vita. Se vuole davvero farlo, siamo pronti a sostenerlo in questa battaglia di civiltà. I presupposti normativi ci sono tutti, in considerazione degli obblighi cristallizzati nel Testo unico dell’Ambiente. Occorre solo la volontà politica di tutelare Catanzaro».
«Già, tutelare Catanzaro. Intanto oggi – dice ancora l’esponente del Codacons – le scuole sono regolarmente aperte, perché nessuno ha ritenuto di intervenire. Ci chiediamo: ma se ieri dai rubinetti non veniva fuori neppure una goccia d’acqua, come sono state puliti gli istituti scolastici e gli uffici pubblici? Perché da palazzo de Nobili si tace?».
Nel frattempo, dal Comune giunge la comunicazione di nuovi problemi alla rete idrica: «A causa del protrarsi dei problemi di approvvigionamento idrico nelle zone della città servite dalla condotta Alli-Magisano, di competenza Sorical, si continuano a verificare disagi nel centro storico, a Mater Domini e Gagliano. L’ufficio acquedotti di Palazzo De Nobili – prosegue il comunicato – ha reso noto che la situazione nel centro storico dovrebbe normalizzarsi nel tardo pomeriggio di oggi, sabato 25 novembre. A Mater Domini e Gagliano gli addetti comunali stanno procedendo a eseguire manovre finalizzate a consentire il riempimento dei serbatoi e la distribuzione alternata nelle varie zone».
Sull’argomento ha fatto sentire la sua voce anche il parlamentare del Movimento Cinquestelle, Paolo Parentela, per il quale «l’ennesima crisi idrica a Catanzaro dimostra che Sorical non ha un piano di emergenza né alimentazione alternativa per i serbatoi cittadini. Le soluzioni tecniche per fronteggiare una simile evenienza – prosegue – vanno previste nell’ambito di una gestione corretta ed efficiente degli acquedotti. Gli schemi di Catanzaro, al contrario di quanto sostenuto da Sorical, sono tutti interconnessi o lo erano quando realizzati. Si dovrebbe presto riattivare l’impianto di sollevamento di Sansinato vecchio, se non fosse stato smantellato forse da Sorical, che comunque ha l’obbligo di sorvegliare, stando alla convenzione di servizio. Risultano smantellate o dismesse anche le interconnessioni idrauliche, indispensabili per alternative in casi di emergenza. Pertanto, al fine di sopperire all’emergenza idrica bisogna assicurare il buon funzionamento degli acquedotti di Campo-pozzi Corace, Campo-pozzi Alli basso e Sansinato. Rammento che la convenzione sugli acquedotti calabresi non prevede la modifica degli schemi».
«Insomma – conclude Parentela – subiamo tariffe illegittime dagli esordi di Sorical, a Catanzaro per circa 10 milioni. Ciononostante ci tocca finanche pagare un disservizio tanto scandaloso, che ha lasciato a secco il capoluogo di Regione. Il sindaco Sergio Abramo, già presidente di Sorical, intende muoversi oppure a casa sua l’acqua arriva in altro modo?».
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