La protesta alla Cittadella regionale
1 minuto per la letturaI sindacati: «Il lavoro in Calabria non arriva per colpa di Governo e Regione»
CATANZARO – Cinquemila persone provenienti da ogni parte della Calabria hanno affollato questa mattina il piazzale della Cittadella regionale rispondendo all’invito di Cgil e Uil (la Cisl non ha partecipato) che hanno organizzato la manifestazione per richiamare l’attenzione dei governi nazionale e regionale sui gravi e annosi problemi dello sviluppo e del lavoro. Circa 80 bus e un centinaio di macchine hanno riempito tutta la zona di Germaneto.
Hanno aderito numerosi sindaci, associazioni di categoria e, soprattutto, i precari di tante vertenze inevase. Gli interventi conclusivi sono stati di Santo Biondo, segretario regionale della Uil, e Angelo Sposato, segretario regionale della Cgil.
La manifestazione pacifica e colorata ha avuto un titolo: “Cambio passo”. Un invito alla giunta regionale ha sintonizzarsi con i bisogni dei calabresi. Ma anche una sorta di ultimatum a fare presto, altrimenti scatterà lo sciopero generale.
«Occorre – è stato detto – un piano straordinario di sviluppo e lavoro che metta in connessione le opportunità derivanti dai diversi strumenti di programmazione. Por, patti per il sud, patto per la Calabria, decreto mezzogiorno, bonus ed incentivi ad oggi non hanno consentito alla Calabria una strategia di uscita dalla crisi. Il limite di tutto ciò e aver escluso dalla cabina di regia i diversi attori del partenariato produttivo, relegandoli in secondo piano. Occorre un nuovo patto sociale, che recuperi tutto il mondo produttivo e le diverse associazioni di categoria, il mondo della cooperazione, le Università, la ricerca».
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