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Roma, 24 set. (askanews) – Si deciderà domani la linea del Pd e del ‘campo largo’ sul rinnovo del Cda Rai e ancora in queste ore sono in molti al lavoro per evitare che il centrosinistra si presenti in ordine sparso all’appuntamento. La linea dell’Aventino seguita fin qui da Elly Schlein lascia perplessi in tanti, sia dentro al suo partito, sia tra gli alleati, senza contare che M5s pare determinato a votare il proprio consigliere di amministrazione.
Domani mattina si riunirà la commissione di Vigilanza, incontro che però non dovrebbe riservare sorprese da parte del centrodestra, prevede un parlamentare democratico: “Loro andranno avanti”. Molti senatori e deputati Pd da giorni chiedevano una riunione sulla Rai, ma l’appuntamento è stato fissato solo oggi nel tardo pomeriggio, una riunione dei gruppi parlamentari fissata per le 20.30 di domani sera. Prima la Schlein farà il punto anche con Giuseppe Conte, dopo che oggi ha parlato a lungo sia con Angelo Bonelli che con Nicola Fratoianni e dopo aver sentito anche Iv.
Tutti gli alleati ascoltati finora hanno provato a scoraggiare la scelta di non partecipare alle votazioni, accarezzata invece dalla segretaria finora. “Meglio fare la battaglia da dentro il cda”, insiste anche la maggior parte dei parlamentari democratici.
Con Conte si proverà a fissare almeno un minimo comune denominatore, cioé il no a Simona Agnes presidente, il nome scelto da Forza Italia. Un modo, secondo il vertice Pd, per creare un problema alla maggioranza, visto che Fdi incasserà la ‘promozione’ di Giampaolo Rossi ad amministratore delegato mentre il partito di Antonio Tajani resterebbe a mani vuote. La figura del presidente, infatti, deve essere ratificata dalla commissione di Vigilanza con i 2/3 dei voti e il centrodestra non può raggiungere il quorum senza la partecipazione almeno di parte delle opposizioni.
Conte nei giorni scorsi si era detto disponibile a ragionare su un “presidente di garanzia”, aggiungendo però che i nomi finora sul tavolo non rispondevano a questi requisiti. Insomma, M5s non dovrebbe dare il proprio ok.
Ma i 5 stelle voteranno il consigliere di amministrazione che spetta loro, cosa che invece potrebbe non fare il Pd. Avs avrebbe già pronto il nome di Roberto Natale, ma molti tra i democratici pensano che questa potrebbe essere una scelta opportuna anche per il Nazareno: il Pd non indicherebbe un proprio nome, ma favorirebbe comunque l’elezione di un uomo indicato dagli alleati. Si vedrà domani quale orientamento porterà la Schlein all’assemblea dei gruppi.
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