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Tre arresti a Bonifati per aver coltivato una piantagione di canapa indiana; sequestrato dai carabinieri anche un ingente quantitativo di marijuana


Lo scorso 21 settembre i Carabinieri della Stazione di Cittadella del Capo, hanno individuato a Bonifati, una piantagione di canapa indiana e sottoposto agli arresti 3 soggetti trovati anche in possesso di un ingente quantitativo di marijuana. Situata in una località impervia montana, presentava un’estensione di circa 250 mq. E costituita da circa 80 piante dell’altezza variabile dai 150 ai 300 centimetri, già pronte per essere raccolte. La stessa era abilmente occultata tra la fitta vegetazione ed era dotata di un complesso sistema di irrigazione.

La scoperta arriva in seguito ad una intensa attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Scalea su tutto l’alto tirreno cosentino. Sono state predisposte difatti mirate attività da parte delle competenti Stazioni Carabinieri finalizzate al contrasto del traffico illecito di sostanze stupefacenti. Con il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Paola.

L’OPERAZIONE

I militari giunti sul posto, mimetizzatisi in diversi punti, hanno atteso molte ore prima che arrivassero 3 soggetti di Bonifati. Uno dei quali già noto in quanto 2 anni fa era stato tratto in arresto per il medesimo reato sempre ad opera dei Carabinieri di Cittadella del Capo. Gli uomini, un 60enne, un 55enne e un 61enne, ignari della presenza dei Carabinieri, hanno iniziato le operazioni di raccolta delle piante. A quel punto i 3 sono stati circondati ed immediatamente bloccati. Sono stati trovati inoltre in possesso di due sacchi di juta contenenti complessivamente ben 6.5 kg di marijuana.

La piantagione, previa campionatura, è stata distrutta sul posto. La sostanza stupefacente, sequestrata, verrà sottoposta ad accertamenti tecnici da parte del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti dei Carabinieri di Vibo Valentia.
Al termine delle attività, gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.
Il procedimento è tuttora nella fase delle indagini preliminari pertanto gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza di natura irrevocabile.

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