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Roma, 24 set. (askanews) – L’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ospiterà dal 27 settembre al 29 ottobre 2024 la mostra ‘Lizori. Segni e Dialoghi’, organizzata dalla Fondazione di Ricerca Scientifica e Umanistica Antonio Meneghetti.

L’esposizione, che include opere d’arte, tavole, modelli fisici e digitali, video e libri scientifici, offrendo una narrazione multidisciplinare tra architettura, paesaggio e arte,
propone una riflessione artistica e metodologica sulla rigenerazione dei borghi storici. Il caso studio di Lizori appunto, un borgo medievale dell’Umbria in totale stato di abbandono, poi protagonista di un totale recupero conservativo che dimostra come la storia possa essere preservata attraverso l’innovazione. L’obiettivo della mostra, si spiega in una nota, è infatti esplorare il rapporto tra segni architettonici, paesaggistici e artistici, stimolando il dialogo tra tradizione e innovazione.

Tra i protagonisti figurano maestri del disegno, artisti e ricercatori sul tema della rappresentazione architettonica, che hanno contribuito con oltre 100 opere al percorso espositivo: Franco Purini, accademico e protagonista del dibattito culturale dell’architettura disegnata, Gian Piero Frassinelli, ultimo architetto del famoso Superstudio, Ruggero Lenci, ordinario di composizione architettonica alla Sapienza di Roma, Stefano Bertocci e Sandro Parrinello, ordinari di disegno all’Università di Firenze, Emanuele Chiavoni, acquarellista e ordinario di disegno della Sapienza, Valerio Morabito, docente di architettura del paesaggio all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Raffaele Federici, pittore e docente di sociologia dell’Ateneo di Perugia.

Infine Elisabetta Silvestri e Elisa De Santis pittrici umbre, Fausta d’Ubaldo, romana e legata alla scuola di Pedro Cano, Fabrizio Ciappina, architetto messinese con dottorato in campo architettonico, Claudio Patanè, architetto catanese con dottorato nell’ambito rappresentativo.

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