Uno sportello di Poste Italiane
2 minuti per la letturaLo denuncia la portavoce lucana del M5S Mirella Liuzzi, segretario della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera: il disservizio in 120 Comuni da un anno e mezzo
POTENZA – “A completamento della riforma postale, che ha interessato oltre la metà delle amministrazioni italiane, i Comuni lucani che rientrano nel nuovo modello di recapito a giorni alterni, già da maggio 2016, sono 120 di cui 30 in Provincia di Matera e 90 in Provincia di Potenza. Questo nuovo modello di recapito a giorni alterni sta creando enormi disagi alla cittadinanza. La situazione è gravissima e in costante peggioramento” così la Portavoce lucana del M5S Mirella Liuzzi, segretario della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera.
“Le azioni intraprese da Poste Italiane – continua la Deputata – interessano numerose amministrazioni che versano già in una situazione critica dovuta al cronico isolamento per carenza o assenza di servizi pubblici: trasporti, servizi sanitari, presidi di pubblica sicurezza e di controllo del territorio delle forze dell’ordine. Il piano di razionalizzazione prevede che l’ufficio postale rimanga aperto pochi giorni a settimana poi, come già accaduto in molti Comuni, nei giorni di chiusura i cittadini saranno costretti a recarsi all’ufficio postale superstite più vicino, spesso distante molti chilometri. Tutto questo emerge dal nuovo contratto di programma 2015-2019 di Poste che è oltretutto in contrapposizione alla Direttiva postale (97/67/CE) che prevede l’obbligo di assicurare la raccolta e la distribuzione della posta almeno ogni cinque giorni lavorativi a settimana. Sarà la Corte di giustizia dell’Unione europea a doversi pronunciare sul ricorso presentato al Tar del Lazio da 41 comuni piemontesi che contestano il piano di Poste Italiane che “taglia” i giorni di consegna della corrispondenza.
In conclusione, si tratta di una politica promossa dal Governo che, oltre a ignorare le esigenze dei cittadini, non considera neanche le sanzioni di centinaia di milioni di euro a livello europeo” conclude Liuzzi.
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