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Roma, 12 set. (askanews) – Ventitre europarlamentari hanno scritto una lettera al Commissario europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, al Ministro della giustizia del Belgio e ai Ministri degli esteri del Belgio e dell’Italia sul caso di Andrea Sommariva il ragazzo genovese di 26 anni, con gravi problemi psichiatrici e di tossicodipendenza, in cura presso i servizi di assistenza socio-sanitaria della regione Liguria, e darrestato lo scorso 16 maggio in Belgio e tradotto nel carcere di Hasselt, dove è attualmente detenuto in attesa di giudizio.
Gli europarlamentari scrivono: il ragazzo “E’ accusato del furto di alcune collanine durante un concerto.
Non spetta a noi giudicare se abbia o meno compiuto il reato, peraltro di lieve entità, ma riteniamo importante agire affinché Andrea sia trattato conformemente ai principi di rispetto dei diritti umani sanciti dai trattati e dalle convenzioni europee e internazionali, e crediamo che proprio in base a questi principi Andrea abbia il diritto di essere sottoposto alle cure necessarie ad un malato psichiatrico, (status riconosciuto già dalla perizia del tribunale dei minori di Genova nel 2017), che sono ormai interrotte da mesi, e che pertanto vada riportato in Italia.
La sua situazione psico-fisica è sempre più preoccupante, e lo stato depressivo in cui versa non gli consente di provvedere adeguatamente a sé stesso nello stato di detenuto in cui si trova in attesa di giudizio.
Vale la pena evidenziare che è stata rifiutata la richiesta di uscita su cauzione, che non è adeguatamente seguito dal personale medico-psichiatrico, che gli altri detenuti sono essi stessi preoccupati per la sua salute, che il console italiano lo ha incontrato una volta, che è già stato interessato il Parlamento italiano tramite un’interrogazione al Ministro degli Esteri, che Andrea rischia 30 mesi di carcere su richiesta del Pubblico Ministero belga.
Ricordiamo che lo Stato che detiene è responsabile della salute, del mantenimento e del rispetto dei diritti umani di ogni detenuto.
L’assenza di una strategia terapeutica per la cura di un detenuto affetto da disturbi mentali può costituire un «abbandono terapeutico» contrario all’articolo 3 della Convenzione Europea sui diritti umani (CEDU), come ribadito dalla sentenza del 24 gennaio 2022 della Corte Europea sulla causa SY c. ITALIA (Ricorso n. 11791/20).
Sicuri della sensibilità delle autorità belghe al pieno rispetto delle convenzioni e ai principi dei diritti umani riconosciuti nell’ Ue e a livello internazionale, facciamo appello alle autorità belghe affinché Andrea possa essere rimpatriato in Italia al più presto per poter continuare a seguire le cure di cui necessita.
Cordiali saluti, MEP Mimmo Lucano MEP Ilaria Salis MEP Leoluca Orlando MEP Benedetta Scuderi MEP Cecilia Strada MEP Brando Benifei MEP Elisabetta Gualmini MEP Alessandro Zan MEP Pina Picierno MEP Irene Tinagli MEP Marco Tarquinio MEP Sandro Ruotolo MEP Camilla Laureti MEP Pasquale Tridico MEP Dario Tamburrano MEP Danilo della Valle MEP Gaetano Pedulla’ MEP Marc Botenga MEP Rudi Kennes MEP Irene Montero Gil MEP Isa Serra Sanchez MEP Leila Chaibi MEP Damian Careme MEP Pernando Barrena
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