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Roma, 5 set. (askanews) – Impatto dell’intelligenza artificiale (IA) sul mercato del lavoro; inverno demografico, turnover generazionale e invecchiamento attivo; competenze, formazione e mismatch tra domanda e offerta di lavoro: saranno questi i temi principali del G7 dei ministri del Lavoro che si svolgerà a Cagliari, sotto la presidenza italiana, dall’11 al 13 settembre.
Dopo alcune riunioni tecniche che si terranno nella giornata di mercoledì 11, la ministeriale si aprirà ufficialmente la mattina di giovedì 12 con l’arrivo a Palazzo Regio dei capi delegazione, accolti da Calderone, e la consueta stretta di mano (alle 12.15 è invece prevista la foto di famiglia nel bastione San Remy). Alle varie sessioni (IA la mattina del 12, invecchiamento attivo nel pomeriggio; competenze la mattina del 13) parteciperanno il commissario europeo del Lavoro e i Diritti sociali, Nicolas Schmit, e i rappresentanti di Ocse, Ilo, Business 7, Labour 7, Civil 7, Women 7 e Youth 7.
Venerdì, dopo l’adozione della dichiarazione finale dei ministri del Lavoro, il vertice si concluderà alle 13 con la conferenza stampa della presidenza italiana (Calderone) nell’ex Regio Museo. Il summit di Cagliari è stato preparato, per oltre un anno, dal gruppo di lavoro diretto dal ministro plenipotenziario Michele Cecchi, consigliere diplomatico di Calderone, con missioni all’estero e incontri bilaterali. I temi, così come il format, sono stati condivisi con le parti sociali; l’agenda costruita d’intesa con i partner del G7 sulle sfide comuni e le trasformazioni del mercato del lavoro, legate in particolar modo alle transizioni.
Il dibattito si concentrerà anche su altri temi molto sentiti sia in Italia che negli altri Paesi del G7: a partire dalla sicurezza sul lavoro all’inclusività di donne, giovani e persone svantaggiate. Sulla sicurezza spunti di riflessione potranno arrivare dalla discussione sull’IA. Bisognerà essere preparati alle trasformazioni. Dall’enunciazione dei principi si dovrà passare alle azioni concrete, che ogni Paese dovrà tradurre secondo il proprio impianto normativo. Questa, tra l’altro, è una delle richieste arrivate nel giugno scorso dai capi di Stato a Borgo Egnazia, in Puglia.
La parola d’ordine è non subire l’innovazione tecnologica e, ogni ogni caso, mettere l’uomo al centro; farsi trovare preparati per cogliere le opportunità e analizzare i possibili rischi dell’IA. Ecco, dunque, che le nuove competenze e la formazione rivestiranno un ruolo fondamentale. Necessario sarà il coinvolgimento dei privati e delle parti sociali; il dialogo come elemento fondante per le sfide che attendono i Paesi del G7.
I ministri del Lavoro porranno inoltre l’accento sul passaggio di competenze tra generazioni e la sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale, invertendo il trend demografico, una sfida di medio periodo, e con una gestione efficace dei canali migratori con flussi regolari, controllati e qualificati di manodopera. Altra riflessione riguarderà il settore di cura e il tema dell’economia sociale, che il ministro Calderone intende valorizzare.
Su invito dei leader del G7, i ministri del Lavoro adotteranno un piano per l’adozione di una IA sicura, protetta e affidabile che, soprattutto, abbia l’uomo al centro. Dovrebbero poi concordare principi di policy per un mondo del lavoro in trasformazione alla luce dell’invecchiamento della popolazione e anche un piano d’azione per migliorare le condizioni di lavoro nel settore dell’assistenza.
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