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Il Comune di Vibo si attiva per scovare i furbetti della tassa di soggiorno

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A Vibo un visitatore al giorno: questa la proporzione se ci si attiene ai dati della tassa di soggiorno dove la riscossione è esigua e il turismo non decolla. Molti non regolarizzano e il Comune si attiva e intima alla Soget di procedere subito ai controlli incrociati con la questura per scovare i “furbetti”


VIBO VALENTIA – Non può certo vantare le cifre di Tropea, Ricadi e Pizzo, tuttavia quelle di Vibo – che non presenta molte strutture ricettive sul proprio territorio – sono comunque dignitose, ma se i numeri legati alla tassa di soggiorno sono decisamente inferiori rispetto al trend di questi anni, significa che qualcosa non va e che evidentemente chi doveva riscuotere per qualche motivo non lo ha fatto o l’ha fatto in modo non soddisfacente a parere del Comune perché sono ancora in tanti a non essersi messi in regola.

TARIFFA DUE EURO AL GIORNO

Ma andiamo per gradi. Mentre ci si sta avviando verso la fine della stagione estiva, Palazzo Razza ha iniziato una verifica sulle attività legate agli introiti della tassa di soggiorno che – lo ricordiamo – a Vibo Valentia e frazioni è di 2 euro al giorno per persona e questo vale sia per gli hotel che per i B&B, appartamenti e ostelli. E dai controlli effettuati dagli uffici municipali è emersa una situazione assolutamente anomala: i dati inerenti la riscossione sono infatti decisamente inferiori rispetto al passato. In pratica, è come se nel territorio del capoluogo avesse soggiornato in media una persona, turista o lavoratore in trasferta che sia, al giorno.

Una circostanza inverosimile visto che insistono strutture come lo storico 501 Hotel, il Cala del Porto, l’hotel “Vecchia Vibo”, il Saraceno, e una serie di Bed & Breakfast, case vacanze e altro ancora. Attualmente ogni anno si riscuotono tra i 20 e i 30 mila euro, una cifra esigua se si pensa a tutte le strutture ricettive – anche rilevanti – presenti sul territorio. La proiezione sarebbe almeno 4-5 volte tanto rispetto ad ora. Soldi che, ricordiamo, sono vincolati a promuovere iniziative legate al turismo.

IL COMUNE DI VIBO VUOL VEDERCI CHIARO SULLA TASSA DI SOGGIORNO

E questo ha spinto il consigliere delegato al turismo di palazzo Razza, Francesco Colelli, a chiedere immediati chiarimenti all’agente della riscossione che è la società Soget, alla qualche da un paio d’anni si è affidato l’ente nella passata amministrazione dopo la rescissione dei rapporti con Equitalia.
Nella nota si chiede alla Società di far conoscere “con cortese urgenza, la regolarità dei versamenti della tassa di soggiorno delle strutture ricettive della città e delle frazioni a partire dall’1 gennaio 2020, data di entrata in vigore del Regolamento per la gestione dell’imposta di soggiorno, approvato con delibera del consiglio comunale del 9 dicembre 2019. Tale richiesta – viene rimarcato – deriva dall’esigenza di avere un quadro economico di controllo dell’entrate nelle casse dell’ente per poter imputare nelle migliori condizioni di forma possibili la voce di spesa nel Bilancio 2024”.

CONTROLLI INCROCIATI CON LA QUESTURA PER SCOVARE I FURBETTI

La normativa prevede che tutti i gestori di strutture ricettive, e quindi anche i titolari di Bed&Breakfast, sono tenuti per legge a comunicare alle questure territorialmente competenti, entro 24 ore dall’arrivo e online, le generalità dei propri ospiti e a tal proposito, il Comune invita l’agente di riscossione a voler “procedere ad immediati e dettagliati controlli incrociati con l’Ufficio di pubblica sicurezza in quanto i dati inerenti alla riscossione della tassa di soggiorno risultano essere nettamente inferiore rispetto al posti letto disponibili”.
Insomma una bella matassa da sbrogliare anche perché ha ripercussioni sulle voci di bilancio comunali.

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