Un'ambulanza del 118
2 minuti per la letturaCOSENZA – Mentre il servizio 118 regionale ha passato l’ennesima estate di fuoco, tra postazioni scoperte, ambulanze senza medici e massiccio ricorso ai mezzi dei privati, la Regione prepara il terreno per i nuovi affidamenti alle associazioni di volontariato e alla Croce Rossa. Lo fa attraverso l’Asp di Cosenza, ormai delegata da Azienda zero a gestire di fatto l’intero sistema di soccorso regionale. In questi giorni l’azienda ha proceduto alla nomina della commissione che dovrà valutare le offerte delle associazioni, alcune fresche di accreditamento. Una “promessa” strappata all’inizio dell’estate durante una riunione tra Occhiuto, le associazioni di volontariato e il commissario di Azienda zero Gandolfo Miserendino. Riunione necessaria dopo le proteste e le minacce di blocco dei servizi in assenza di un rinnovo delle convenzioni.
La procedura in sé è andata a rilento, ma nella testa della struttura commissariale si pensa di poter risparmiare qualcosa sui costi rispetto ad una procedura aperta. Il problema è che ancora una volta il servizio privato, tra ambulanze con personale a bordo proveniente dalle strutture pubbliche e mezzi di soccorso con il solo autista-soccorritore, sembra essere l’unica via di fuga nella gestione dell’emergenza soccorso regionale.
L’ULTIMO PASSAGGIO DI MEDICI ALL’INTERNO DEL 118 REGIONALE
L’ultimo passaggio di medici all’interno del 118 risulta quello del concorsone regionale di inizio anno. Una procedura di fatto conclusa con una stabilizzazione di personale già in servizio al 118. Un miglioramento (necessario) in termini contrattuali per chi ha già svolto questo servizio, senza però l’arrivo effettivo di nuovo personale. La graduatoria degli infermieri, invece, già pronta per essere utilizzata, sembra essersi arenata per problemi puramente di budget. Le varie Asp non avrebbero a disposizione la liquidità necessaria per procedere al potenziamento del sistema di soccorso regionale.
E mentre si va a rilento anche sulla costruzione delle piazzole notturne (e sicure, visto l’incendio doloso a Cosenza, pochi giorni fa) per l’elisoccorso regionale, si procede spediti verso l’acquisto di nuove prestazioni dalle associazioni “a supporto” del 118 regionale. Il costo è considerevole e un esempio arriva proprio dall’Asp di Cosenza che per tre mesi (luglio-settembre) ha impegnato un milione e mezzo di euro per le organizzazioni di volontariato. Le convenzioni, per affidamento diretto, vanno avanti dall’era Cotticelli. In piena emergenza covid l’ex commissario ad acta aveva infatti ordinato alle Asp di rinnovare le convenzioni per evitare di far collassare il precarissimo sistema di soccorso. Da allora si è andati avanti così. Non solo, nell’ultimo anno c’è stato anche un “riallineamento” dei prezzi in base all’attuale costo della vita e ai prezzi del carburante, facendo schizzare alle stelle costi fino ad oggi relativamente più contenuti.
E ora? Oltre le 11 già in servizio si aspetta l’accreditamento di nuove associazioni, con la possibilità che la pratica si estenda ben oltre i confini provinciali cosentini, dove il sistema è ampiamente utilizzato.
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Questa convenzione 118 è CRI sarà in atto per tutta la regione compresa Crotone o solo per Cosenza e provincia?