Il presidente del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio
2 minuti per la letturaParte la stagione 2024-25 di Serie B ma per il Cosenza Calcio la situazione non è delle migliori senza certezza e con tanta confusione fuori e dentro dal campo di gioco
COSENZA – Siamo alla vigilia della prima partita di campionato, un giorno che dovrebbe rappresentare, per le tifoserie e gli appassionati, un momento di gioia, di entusiasmo per il ritorno in campo della squadra del cuore. È così in quasi tutte le città delle formazioni che militano in serie B, ma non a Cosenza. A Cosenza ogni inizio stagione si trasforma in una sorte di incubo. Problemi, incertezze, confusioni. È un deja vu che si presenta ogni anno. Già a fine giugno si comincia a capire che si ripartirà da zero. Un film già visto che fa crescere l’ansia nelle tifoserie e con l’ansia il solito refrain di contestazione verso la società.
Eppure a fine campionato 23/24 esistevano tutti, ma proprio, tutti i presupposti per pensare che la stagione prossima, quella che sta per iniziare, potesse avere un prologo diverso dal solito. Riconferma della struttura tecnica, riconferma della maggior parte dell’organico, inserimento di un paio o tre elementi buoni. Si pensava o si sperava, e la stagione si annunciava divertente e senza l’ansia di lottare strenuamente per la salvezza. Si sperava che la famosa asticella ogni anno ventilata alzata di qualche centimetro fosse la realtà. Invece no, tutto come prima e forse più (meglio dire meno) di prima. Già, meno di prima perché c’è il deferimento al Tribunale federale, che potrebbe portare a una penalizzazione in classifica. C’è lo sciopero degli steward; c’è l’allontanamento della responsabile legale della società Roberta Anania; ci sono le strutture sportive che ospitavano gli allenamenti che chiedono di essere pagate; c’è una tifoseria non certo felice.
La tifoseria è depressa, scoraggiata, amareggiata, quasi “nemica” di un presidente che non fa nulla per entrare nel loro cuore. A volte sembra un atteggiamento voluto. Eppure Guarascio ha dei meriti che potrebbe valorizzare. Quello 2024-25 è il settimo campionato di serie B del Cosenza, una formazione presa nelle sabbie mobili del dilettantismo. Nulla di tutto questo. La tifoseria è divisa tra: critici (la maggior parte) e difensori (pochi). Una sorte di giochino che crea anche antipatie per non dire rotture di rapporti. C’è poco da accusare e poco da difendere, la situazione al momento è questa, per avere certezze non resta che aspettare la fine del mercato e il responso del campo.
La squadra costruita, in questo momento, è non del livello necessario per un campionato di serie B, che quest’anno si presenta ancora più tosto e difficile del solito. Tanti giovani arrivati e molti ragazzi di categoria inferiore e senza esperienza nella seconda serie nazionale. L’allenatore Massimiliano Alvini lo ha detto chiaramente: «Al momento questa squadra non ha i mezzi per salvarsi. Ci vogliono cinque giocatori in grado di alzare il livello per completare l’organico».
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Anche l’articolo è come al solito prevedibile, invece di aspettare l’evolversi degli eventi. Continuiamo quindi a piangerci sui piedi e rendere questo cielo ancora più oscuro.