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Agguato a San Pietro di Caridà, ferito gravemente un 20enne Pietro Morfei a colpi di fucile indaga la procura


SAN PIETRO DI CARIDÀ (REGGIO CALABRIA) – Un agguato, vittima un 20enne, messo a segno la notte scorsa a San Pietro di Caridà, in provincia di Reggio Calabria, al confine con la provincia di Vibo Valentia. La vittima, Pietro Morfei, ha subito una ferita al collo giudicata grave dai sanitari che l’hanno soccorso anche se non sarebbe in pericolo di vita. Al momento Morfei si trova ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale di Reggio Calabria.

Secondo una prima ricostruzione al vaglio degli inquirenti, Morfei si trovava a bordo della sua auto quando un colpo di fucile caricato a pallini lo ha raggiunto ferendolo al collo. Insieme a lui era presente anche la fidanzata che per fortunato ha riportato delle escoriazioni ma non avrebbe alcuna ferita diretta da arma da fuoco. Le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Gioia Tauro e dai colleghi del Reparto operativo di Reggio Calabria. I militari, nell’attesa che il giovane ferito sia in grado di parlare per essere interrogato, hanno avviato la raccolta di indizi per ricostruire dinamica e movente del tentato omicidio.

L’inchiesta al momento è coordinata dalla Procura di Palmi ma potrebbe ben presto essere trasmessa, per competenza, alla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, non escludendo un interessamento anche della Dda di Catanzaro visto che San Pietro di Caridà e Monsoreto di Dinami sono zone al confine tra la provincia di Vibo Valentia e di Reggio Calabria. Un’area dove c’è una forte influenza ‘ndranghetista non solo delle cosche reggine ma anche di quelle vibonesi. Pietro Morfei è incensurato ma le modalità dell’agguato fanno pensare a un contesto mafioso che in queste ore è una delle ipotesi al vaglio degli investigatori.

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Francesco Ridolfi

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