Carabinieri
2 minuti per la letturaI Carabinieri di Gioia Tauro notando una colonna di fumo si sono recati nella proprietà dei due, e hanno così accertato che tra le fiamme c’erano anche rifiuti speciali.
GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA)- Un’operazione dei Carabinieri della Stazione di Gioia Tauro ha portato alla denuncia di una madre e di suo figlio. I due sono stati colti in flagrante mentre bruciavano illegalmente un cumulo di rifiuti in un terreno agricolo.
L’allarme è scattato a seguito di una colonna di fumo avvistata dai militari durante un normale pattugliamento. Giunti sul posto, i carabinieri hanno notato un uomo allontanarsi di fretta. La donna invece è stata colta in flagranza dare fuoco ad un cumulo di rifiuti accatastato.
I militari dell’Arma, una volta entrati nella proprietà dei due soggetti che risultavano essere madre e figlio, constatavano che l’incendio. Tra le fiamme oltre la vegetazione, c’erano numerosi rifiuti speciali come pneumatici, porte in alluminio e fusti in alluminio.
I due quindi, una volta identificati, sono stati deferiti per “combustione illecita di rifiuti” previsto dal Codice dell’Ambiente. Il codice, infatti, prevede sanzioni anche pesanti a chi appicca il fuoco a rifiuti abbandonati o accatastati in maniera incontrollata.
GIOIA TAURO, I CARABINIERI VIGILI SUL FENOMENO DELL’ILLECITA COMBUSTIONE DI RIFIUTI SPECIALI
L’Arma dei Carabinieri continua a svolgere attenta vigilanza riguardo ai fenomeni di illecita combustione nei fondi agricoli, che imperversa soprattutto nei periodi estivi e che spesso divampa in veri e propri incendi dagli esiti imprevedibili. Il controllo preventivo svolto dai militari dell’Arma dei Carabinieri rappresenta il migliore strumento per salvaguardare la pubblica incolumità. Per questi motivi, in tutta la provincia di Reggio Calabria, si sono intensificati i servizi rivolti specificamente al contrasto degli incendi boschivi.
Il giudizio dei due denunciati di Gioia Tauro per aver incendiato dei rifiuti speciali è nella fase delle indagini preliminari. Infatti, madre e figlio devono essere considerati non colpevoli sino alla condanna definitiva. Le indagini dei carabinieri, dovranno infatti, accertare chi dei due ha appiccato il fuoco.
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