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Un Canadaier in azione nel Cosentino

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COSENZA  – Giornata di sostanziale tregua sul fronte degli incendi. Stamani sono 31 i roghi ancora attivi, con un netto miglioramento della situazione in provincia di Cosenza, dove negli ultimi giorni numerosi roghi hanno devastato il territorio, creando in alcuni casi anche situazioni di pericolo per i cittadini (LEGGI LA CRONACA E GUARDA I VIDEO).

Al momento nel Cosentino risultano attivi tre focolai più importanti, nei comuni di Pietra Paola, Plataci e Saracena, dove stanno operando sia squadre dei vigili del fuoco che di Calabria verde. Sugli incendi stanno operando anche i Canadair.

La preoccupazione rimane comunque alta, considerato che si va verso le ore più calde, anche se oggi le temperature massime sono in leggero calo. In particolare, le squadre a terra stanno ancora bonificando il terreno nei dintorni di Rose, San Fili e Castiglione, colpite nei giorni scorsi da violenti incendi.

VIDEO: I DANNI DOPO L’IMPONENTE ROGO DI SAN FILI

Intanto, Legambiente accusa le istituzioni: “Il patrimonio naturalistico e forestale della Calabria – è scritto in una nota – va a fuoco anche per i ritardi nella programmazione, nella incapacità di prevenire i fattori di innesco degli incendi e nella mala gestione del nostro patrimonio forestale. Tutto questo è il carburante che alimenta i roghi favorendo l’azione dei piromani che coprono gli interessi della criminalità organizzata. Le istituzioni regionali che dovevano prevenire e ridurre i rischi, in un territorio già messo a dura prova dalla siccità e dalle alte temperature di questa estate torrida: hanno fallito clamorosamente”.

Secondo Legambiente, si tratta di “ritardi, approssimazione e inefficienze della Regione nella definizione degli uomini e dei mezzi da mettere a disposizione per le attività di antincendio boschivo, che iniziano per legge il 15 giugno, e invece solo il 3 luglio è stata sottoscritta la convenzione operativa tra la Regione ed i Vigili del Fuoco, e sempre il 3 luglio Calabria Verde ha approvato la progettazione esecutiva per l’Antincendio boschivo che prevede una spesa complessiva per la Regione di quasi 14 milioni di euro, di cui 1,9 milioni di euro per il noleggio e l’utilizzo di 4 elicotteri privati e 1,2 milioni di euro per la convenzione on i Vigili del Fuoco. Gli oltre 10 milioni restanti servono per coprire le spese per le attrezzature ed i costi di 874 operatori di Calabria Verde impegnati in azioni di avvistamento, spegnimento e utilizzo di mezzi e autobotti per l’AIB”.

Legambiente, dunque,  segnala “ritardi, negligenze e omissioni da parte dei Comuni che non rispettano la legge quadro sugli incendi boschiviper quanto riguarda il catasto delle aree percorse dal fuoco. In sostanza nessuno fa rispettare, perché i Comuni non applicano i vincoli che prevede la Legge n. 353/2000, il divieto per 15 anni del cambio di destinazione d’uso, il divieto per 10 anni di realizzare edifici, strutture e infrastrutture finalizzate a insediamenti civili e attività produttive, il divieto per 5 anni di attività di rimboschimento e ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche (vincolo superabile per particolari situazioni di dissesto o tutela del territorio)”.

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