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Elisa Aiello

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Minacce di morte e persecuzioni da mesi: Elisa Aiello, giovane di Cosenza, dopo varie denunce e nessun intervento, chiede aiuto sui social. Il caso finisce in Parlamento


COSENZA – «Subisco minacce di morte da parte del mio ex fidanzato da mesi ormai, si tratta di una persona di Rende conosciuta da tutti voi…ho sporto più volte denuncia presso i carabinieri e nonostante i vari Codici Rossi le istituzioni sono sparite lasciandomi nel terrore che possa raggiungermi e uccidermi, vivo costantemente nella paura che questo possa accadere come purtroppo accade tutti i giorni ad altre donne»; È il post sui social con cui Elisa Aiello, 26 anni, di Cosenza, ha deciso di rompere il silenzio attorno al suo dramma personale e denunciare pubblicamente la situazione che, da oltre un anno, non la fa vivere. Un post che, nel giro di pochi giorni, ha fatto il giro dei social, arrivando anche sulle bacheche di personaggi famosi e rappresentanti delle istituzioni che lo hanno condiviso e rilanciato.

LE MINACCE DELL’EX FIDANZATO

Sulla sua pagina Instagram compaiono anche i 135 video su TikTok in cui il suo ex minaccia di morte lei e finanche due magistrati ai quali promette vendetta. Il contenuto dei filmati è agghiacciante: «Ti taglio a due cu na motosega», «Non avrà mai fine fin quando non ti avrò tra le braccia e non comincerò a torturarti piano piano», «Un saluto allo Stato italiano soprattutto ai procuratori della Repubblica Vito e Corrado, i due Ponzio Pilato un saluto dall’altissimo infami e cani per quello che non avete gestito la pagherete in un mondo dove la giustizia è diversa rispetto a quella terrena», e ancora una raffica di insulti ed epiteti offensivi. Insomma, un vero e proprio delirio, ma il timore è che potrebbe tramutarsi in qualcosa di molto più pericoloso.

Gli screenshot con le minacce dell’ex che Elisa Aiello ha pubblicato sul suo profilo Instagram

DA COSENZA IL TRASFERIMENTO A ROMA PER LE CONTINUE MINACCE DALL’EX SUI SOCIAL

Già a maggio 2023, infatti, Elisa è stata costretta – come racconta lei stessa – a scappare dalla casa in cui conviveva con l’allora fidanzato dopo averlo denunciato una prima volta per le violenze subìte. La ragazza si trasferisce a Roma, decide di rivolgersi a un Centro antiviolenza ma l’inferno non finisce di certo perché, a febbraio del 2024, lei e i suoi familiari ricevono atti di stalking, continuando a denunciare l’accaduto, invano. Seguono altre denunce ai carabinieri di Latina e alla Polizia di Roma da parte di Elisa e della sua famiglia per minacce ed atti persecutori ma anche queste – l’ultima a luglio scorso –, pur essendo trattate come Codici Rossi, non hanno portato, finora, all’applicazione di alcuna misura nei confronti dell’uomo, che continua ad essere a piede libero e sarebbe anche armato.

MINACCE E PERSECUZIONI: IL GRIDO D’AIUTO DI ELISA ATTRAVERSO I SOCIAL

Ciò che Elisa lamenta nei suoi post è, appunto, di non sentirsi tutelata abbastanza e di temere per la propria incolumità e quella dei familiari. Attorno alla vicenda, in breve tempo, è nata una rete composta da donne ma non solo, che hanno voluto mostrarle la propria solidarietà condividendo il più possibile il suo appello e chiedendo l’intervento tempestivo delle istituzioni. Tra questi, anche personaggi famosi come l’attivista Carlotta Vagnoli, il giornalista Giulio Cavalli, l’influencer Giorgia Soleri e la cantante Francesca Michelin, la storia di Elisa diventa virale al punto da rimbalzare ovunque online, oltre che sulle pagine di movimenti per i diritti delle donne e Centri antiviolenza.

A sinistra uno dei post di Elisa con le minacce dell’ex fidanzato. A destra il suo grido d’aiuto sui social

IL CASO IN PARLAMENTO

Nelle ultime ore, il caso è arrivato in Parlamento, con un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno a firma dei deputati Pd, Avs e M5S Marco Furfaro, Stefania Ascari, Michela De Biase, Andrea Casu, Emma Pavanelli, Luana Zanella, Ilenia Malavasi, Antonella Forattini, Sara Ferrari, Francesca Ghirra, Ouidad Bakkali, Laura Boldrini, Silvia Roggiani. A firmare l’interrogazione urgente a Piantedosi anche il parlamentare Nico Stumpo.

«Sulla segnalazione social della signora Elisa Aiello la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere di concerto con le proprie capigruppo si è immediatamente attivata per la preliminare acquisizione dei dati e delle informazioni relative a questo caso così riverberato sui social, al fine di effettuare le opportune verifiche». Così, in una nota, la presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere Martina Semenzato. Qualcosa si muove, dunque, o almeno si spera. Prima che sia troppo tardi.

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