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Un momento della conferenza stampa

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Centrodestra Potenza all’attacco contro Telesca dopo il blitz della maggioranza sulla vicepresidenza del consiglio. Chiesta una seduta riparatoria dopo le dimissioni dall’incarico del renziano Saponara


POTENZA – Subito una seduta riparatoria del consiglio comunale, per eleggere il nuovo vicepresidente dell’assise, come da prassi, su indicazione della minoranza. Archiviando il tentativo della maggioranza di centrosinistra di scegliersi il nome più gradito, tra i suoi oppositori. Minandone la compattezza.
E’ questa la richiesta avanzata, ieri, dagli esponenti del centrodestra potentino dopo le tensioni esplose mercoledì nell’aula di via Nazario Sauro.

Col blitz dei “falchi” guidati dal sindaco Vincenzo Telesca, che hanno eletto alla vicepresidenza il renziano Bruno Saponara a scapito della consigliera designata dalla storica coalizione: la forzista Antonella Vaccaro. Fino all’abbandono dell’aula per protesta da parte degli esponenti dell’opposizione, e al gran rifiuto dello stesso Saponara, che ha rispedito al mittente il messaggio di auguri indirizzatogli pubblicamente dal sindaco. Con tanto di reprimenda sullo «sgarbo» compiuto dal primo cittadino e dai suoi fedelissimi nell’assegnazione di un ruolo di garanzia.

Ieri mattina i capigruppo di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati hanno già annunciato la richiesta di una seduta straordinaria dell’assise al neo presidente del consiglio comunale, Pierluigi Smaldone. Oggi stesso, quindi, Smaldone ha convocato una riunione dei capigruppo di tutte le forze consiliari per decidere la data di questa seduta. Anche se a causa dell’incombere di Ferragosto, è probabile che non se ne parli prima di tre settimane.
Intanto, i consiglieri di minoranza hanno voluto rilanciare i motivi della loro protesta di mercoledì in una conferenza stampa nela sede potentina di Forza Italia.

«E’ accaduto qualcosa che non era mai successo prima nella città di Potenza. Una cosa mai vista nei consigli comunali più importanti d’Italia». Così l’ex candidato sindaco, nonché consigliere regionale leghista Francesco Fanelli.
«La maggioranza e Telesca – ha aggiunto – hanno scelto di decidere il vicepresidente del consiglio, che è un ruolo che spetta all’opposizione. Noi avevamo indicato un nome, e loro hanno votato un’altra persona che intanto, responsabilmente si è dimessa».
Il due volte consigliere, comunale e regionale, ha anche puntato il dito contro alcuni provvedimenti inseriti nella variazione di bilancio approvata senza discussione, sempre mercoledì, in consiglio comunale. Dopo l’abbandono dell’aula della minoranza.

«Hanno aumentato in modo folle le spese – ha proseguito Fanelli – per quanto riguarda il capo di gabinetto e la comunicazione».
L’ex candidato sindaco ha anche rivendicato la scelta di non votare alla presidenza del consiglio Smaldone, che i teleschiani avrebbero inteso come un affronto da vendicare subito dopo. In occasione del voto sulla vicepresidenza. Mentre il neo-presidente in persona, anche ieri, avrebbe più volte ribadito, in varie interlocuzioni informali, di non aver condivisola scelta dei suoi compagni di maggioranza. Con i 12 voti tributati a Saponara, poi eletto vicepresidente, e gli 11 a una consigliera di maggioranza come Clauda Marone (Bacc), eletta segretaria d’aula. Nonostante di solito, in questi casi, si faccia ricorso alla scheda bianca per permettere ai voti della minoranza, in questo caso 9 in tutto, di “pesare” di più.

«Non abbiamo votato Smaldone, e lo abbiamo dichiarato, per ragioni politiche». Ha spiegato Fanelli. Perché la sua elezione non era il frutto di un percorso di condivisione con la minoranza ma di un accordo elettorale stretto con Telesca prima del ballottaggio. Loro invece hanno agito in modo subdolo e segreto».
Le ragioni delle forze di centrodestra sono state ribadite anche in una nota diffusa nel pomeriggio, a firma dei «consiglieri comunali della coalizione centrodestra» e dei relativi partiti: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi moderati, Lega, Italia viva-Orgoglio lucano, Potenza civica.
«Le regole non scritte – si legge nalla nota – hanno sempre visto la nomina di un presidente di maggioranza (e tale è Smaldone, specie dopo le costruzioni giocate con Telesca e Giuzio) e di un vice-presidente di opposizione. Il corretto contemperamento delle esigenze di tutela di gruppi eterogeni. Null’altro».

«Dopo aver giocato con le istituzioni – aggiungono ancora i firmatari -, sostituendosi nella individuazione del vicepresidente del consiglio comunale alla libera scelta del centrodestra – che giammai si era sottratto alla partecipazione politica, ma aveva contestato metodo e tempistiche del neo sindaco – il nuovo corso ha scelto di presentarsi alla Città di Potenza con un primo e “magnanimo” atto di Telesca: aumentare a dismisura, per oltre 60 mila euro, le spese del suo capo di gabinetto e quelle per la comunicazione».
Di qui l’auspicio, ironico, dell’«intera coalizione» che «tanto impegno e tanta magnanimità il nuovo sindaco rivolga anche nei confronti della Città di Potenza».

«La vera unità di intenti e la serietà dell’impegno della coalizione di centro destra – si legge ancora nella nota – sono invece sotto gli occhi di tutta la cittadinanza e passano per la encomiabile lealtà dei partiti e gruppi che la compongono e che, ad esempio, hanno visto la immediata e partecipata decisione del consigliere Saponara (Italia Viva) di non accettare una nomina di facciata riversata a mo’ di regalìa da Telesca».
«Il centrodestra di Potenza – concludono consiglieri e forze politiche della storica coalizione – intende proseguire unito nella propria azione di controllo, ma anche e soprattutto in quella propositiva, forte anche della certezza che, al netto del ruolo svolto, saprà far sentire la propria voce anche con azioni sinergiche con le istituzioni regionali».

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