Alcuni, tra sindaci e amministratori, presenti alla protesta di Reggio Calabria
4 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Sit-in dei sindaci calabresi davanti Palazzo Campanella a Reggio Calabria per esprimere il dissenso nei confronti della legge sull’autonomia differenziata ed a sostegno della proposta di referendum abrogativo in discussione da parte della commissione affari istituzionali del Consiglio regionale. Presenti sindaci, amministratori e cittadini dalle cinque province calabresi.
Il sindaco della città metropolitana Giuseppe Falcomatà ha affermato: «La ritengo un’altra iniziativa utile e positiva e ringrazio i consiglieri regionali e i sindaci che hanno inteso promuoverla per avere stimolato un ulteriore momento di confronto e di presenza rispetto al tema dell’autonomia differenziata. La politica è anche questo, sono battaglie che vanno fatte nelle sedi istituzionali, ma sono battaglie che vanno portate soprattutto fuori dalle stanze dei “palazzi” perché occorre il più possibile confrontarsi con la cittadinanza, e fare capire concretamente quali sono gli effetti negativi dell’autonomia differenziata e mi sembra che questa attività stia già dando ottimi frutti, rispetto a quelle che sono le firme che stiamo riscontrando in tutta Italia nei vari banchetti ed in altre proposte e ci fanno capire quanto adesso finalmente il tema dell’autonomia differenziata sta diventando percepito in maniera concreta dalla cittadinanza».
«La seconda cosa che rilevo – ha proseguito il sindaco di Reggio – è che come noi auspicavamo e come abbiamo sempre detto, quello dell’autonomia differenziata, non è una battaglia del Sud contro il Nord, è sicuramente una legge che penalizza il Mezzogiorno, ma stiamo riscontrando migliaia di firme anche in altre regioni del Nord, una su tutte la Lombardia. Questo a testimonianza di quanto effettivamente gli effetti nefasti, negativi dell’autonomia differenziata sono percepiti come tali anche in altre parti del nostro Paese. Ci sono battaglie che vanno combattute al di la del colore politico, al di la di quelle che sono le indicazioni di partito e sono battaglie territoriali e vanno combattute con la consapevolezza di essere prima di tutto rappresentanti di un territorio, delle istituzioni e naturalmente far parte di un partito politico. Il referendum è uno strumento importantissimo di democrazia. Si proseguirà su questa strada – chiosa Falcomatà – lasciando la parola ai cittadini. Le istituzioni devono essere a supporto di quelli che sono gli strumenti di democrazia dei cittadini».
Dello stesso parere Domenico Bevacqua capogruppo del Pd in consiglio regionale che dice: «Abbiamo chiesto ai sindaci di essere qui presenti oggi per dimostrare che su questa battaglia ci sono le istituzioni calabresi. Le autonomie locali, coloro che devono difendere i diritti essenziali per i calabresi che sono la sanità, l’istruzione e la mobilità. Oggi c’è una seduta dedicata alla nostra proposta sul referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata e chiederemo alla presidente De Francesco di approvarla oggi in commissione per poterla portare al prossimo consiglio regionale che sarà giorno 8 e 9 agosto».
Anche Giuseppina Iemma, vice sindaco del comune di Catanzaro e presidente dell’assemblea regionale del Pd, intervistata afferma: «Diciamo no all’autonomia differenziata, lo diciamo con convinzione e da sempre, quel che ci soddisfa di più è che lo dicono gli italiani. Siamo già arrivati a 500.000 firme e significa che c’è l’informazione la consapevolezza e la convinzione che si tratta di una legge sbagliata, non soltanto una legge spacca Italia ma che compromette l’unità d’Italia la coesione sociale. Siamo qui perché vogliamo che il consiglio regionale dica no alla legge».
Fa eco Enzo Romeo, sindaco di Vibo Valentia: «Il presidente Occhiuto è un cittadino calabrese, rappresenta la Calabria, rappresenta una frangia di persone a livello nazionale che avrebbero da questa legge soltanto degli svantaggi. Siamo sul campo e gireremo per motivare alla firma e faremo in modo che questo avvenga da parte del maggior numero possibile di cittadini calabresi».
Una legge sbagliata, che scontenta tutti, soprattutto al meridione e per la quale la mobilitazione al referendum è ormai l’unica possibilità per l’abrogazione.
Autonomia differenziata, dai sindaci al consiglio regionale
SI risolve in un rinvio la discussione della proposta – presentata dai gruppi di centro sinistra – di provvedimento per l’indizione del referendum abrogativo della legge 26 giugno 2024 n.86, che ha disposto l’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. Così è stato deciso durante la riunione della Prima Commissione “Affari istituzionali” del Consiglio regionale che, dall’opposizione, viene percepita come un tentativo della maggioranza di fare melina, usando «l’escamotage della furbizia politica e tecnica».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA