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Villa San Giovanni (RC), 15 lug. (askanews) – ‘La Calabria diventerà per due giorni la capitale del commercio mondiale”, ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani presentando l’evento, il primo di questa portata negli ultimi 50 anni che viene ospitato nella Regione e il terzo nel suo formato G7 Commercio, che si svolgerà tra Villa San Giovanni e Reggio Calabria il 16 e 17 luglio.
“I Paesi membri del G7 e i Paesi ospiti rappresentano il 54 per cento del Pil mondiale e il 34 per cento della popolazione mondiale. Ed è soltanto la terza volta nella storia che si tiene il G7 in formato Commercio, è un filone che ho voluto confermare, perché la crescita dell’export è una priorità assoluta per l’Italia’, ha dichiarato il ministro parlando del comparto legato all’internazionalizzazione, uno dei motori dell’economia italiana. Secondo i dati presentati dall’Ice, nel suo rapporto sulle esportazioni realizzato insieme all’Istat, l’export italiano nel 2023 ha toccato quota 626 miliardi di euro, stabile rispetto al 2022 ma cresciuto del +30,4 per cento rispetto al 2019 (480 miliardi di euro) e del +60,5 per cento sul 2012 (390 miliardi di euro).
La Presidenza italiana ha scelto quattro tematiche per la riunione che si svolgerà all’Altafiumara di Santa Trada, a Villa San Giovanni: rafforzare il sistema commerciale multilaterale attraverso la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC); assicurare la parità di condizioni sui mercati globali; incoraggiare la sostenibilità ambientale nel commercio; migliorare la resilienza e la sicurezza economica e “sono i temi prioritari al centro dell’agenda della Presidenza italiana”, ha ricordato Tajani che presiede la riunione.
Il vertice dei ministri del Commercio dei Paesi G7 in Calabria segue una prima riunione in videoconferenza organizzata dalla Presidenza italiana il 7 febbraio 2024. Tajani accoglierà i ministri dei Paesi G7: per il Giappone saranno presenti, tra gli altri, sia la ministra degli Affari Esteri, Kamikawa Yoko, sia il ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, Saito Ken, per il Regno Unito Jonathan Reynolds, ministro per gli Affari di stato e il Commercio, per la Germania il ministro dell’Economia Robert Habeck. Presenti anche il vice presidente della Commissione europea e commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis, nonché i ministri dei Paesi terzi invitati e i rappresentanti del mondo imprenditoriale (Business 7) e delle Organizzazioni Internazionali.
L’obiettivo principale del filone G7 Commercio è quello di rispondere alle tensioni e alle frizioni commerciali che mettono a rischio il commercio globale e la crescita sostenibile e inclusiva. Il vertice dei ministri G7 che si confronteranno su questi temi sarà “la riunione degli stati generali del commercio, dell’economia e della crescita”, ha spiegato Tajani ai giornalisti pochi giorni prima dell’evento, aggiungendo che il G7 “deve essere un’organizzazione che si apre non che si chiude, per questo abbiamo chiesto anche ad altri sei Paesi di partecipare’: si tratta di Brasile, Corea del sud, il Vietnam, l’India, la Turchia e la Nuova Zelanda. ‘E’ una scelta politica – ha aggiunto il vicepremier – il G7 non deve essere un’organizzazione che si arrocca, se vogliamo veramente far sì che i nostri sistemi produttivi siano competitivi dobbiamo avere gli interlocutori, come l’India, che è una realtà importantissima. E poi ci sono Paesi che hanno un grande interesse per l’Italia, come il Vietnam e la Nuova Zelanda. Quest’ultimo è una parte di mondo che è molto interessata al Made in Italy, c’è una forte comunità di origine italiana ed è un’opportunità da esplorare per le nostre esportazioni’. Per Tajani, la decisione di aprire il G7 fa parte di ‘una strategia complessiva’ e verrà portata avanti nei vari vertici, anche a Pescara e Fiuggi.
In concomitanza con la riunione ministeriale, il B7 Italy si riunirà nella terza G7 Industry Stakeholder Conference “Invertire la deriva protezionistica globale”, sotto la guida dei Emma Marcegaglia, B7 Chair, e alla presenza del ministro degli Esteri, per valutare i fattori chiave per guidare la comunità globale attraverso un nuovo paradigma di commercio e investimenti in un panorama dominato da tensioni geopolitiche incombenti e transizioni senza precedenti che stanno rimodellando le nostre economie e società. A seguire, la sessione con i Paesi terzi e i rappresentanti dell’impresa, che si svolgerà nel primo giorno del vertice, e sarà dedicata alla resilienza delle catene di fornitura. In questo quadro, un’attenzione particolare verrà dedicata alla crisi nel Mar Rosso – che colpisce le rotte commerciali internazionali causando gravi ricadute economiche sui porti e le filiere del Mediterraneo – e alla stabilità e prosperità dell’Indo-Pacifico, regione essenziale per la salvaguardia degli equilibri politici mondiali e del commercio internazionale. ‘Con l’operazione Aspides, oltre 200 mercantili sono stati assistiti e i risultati si vedono’ e non c’è stato ‘il crollo’ temuto ‘per i nostri porti’, ha sottolineato il vicepremier, parlando anche della struttura di ‘Gioia Tauro che verrà visitata’ nell’ambito del G7 del Commercio. Il porto della Piana ha ‘registrato un incremento” nel volume di arrivi e partenze e questo significa che “abbiamo lavorato bene’, Aspides ‘è fondamentale per il trasporto merci nelle rotte principali del nostro commercio estero’, ha dichiarato il ministro degli Esteri Tajani.
Il Porto di Gioia Tauro che, con oltre 3,5 milioni di TEUs (unità equivalente a venti piedi), è il primo porto italiano per traffico merci e il sesto in Europa (da qui entra il 41 per cento di import che arriva in Italia). Un’infrastruttura d’eccellenza, in particolare per il Transhipment relativo ai container, in cui è il primo nella Penisola per livello di scambi, con i suoi 1,8 milioni di metri quadrati di ampiezza (il maggiore d’Europa per metratura), i collegamenti ferroviari e quelli marittimi con 120 porti al mondo, 60 nel Mediterraneo e la presenza di due dei principali armatori a livello mondiale, MSC, azionista di Medcenter container terminal, e Grimaldi per il terminal Automar, dedicato alle auto.
La visita al Porto di Gioia Tauro, inserita in programma per la prima giornata del vertice, rappresenterà anche un’occasione per presentare ai ministri G7 l’iniziativa umanitaria “Food for Gaza”, lanciata su impulso del vicepremier Tajani per alleviare le sofferenze della popolazione civile a Gaza. Verrà, in particolare, presentata la squadra di dodici formatori che si recherà a Cipro per formare il personale locale all’utilizzo dello scanner per container che l’Agenzia delle Dogane italiana ha messo a disposizione per rendere più celeri i controlli dei container che da Cipro portano aiuti umanitari verso la Striscia.
I ministri G7 e i loro ospiti avranno quindi l’opportunità di confrontarsi su grandi temi per assicurare che il commercio continui a rappresentare un volano di crescita e di sviluppo sia per i membri del G7 sia per il resto del mondo. In tale ottica, il G7 lavorerà per continuare a garantire il buon funzionamento dell’Organizzazione mondiale del commercio, una premessa essenziale anche per lo sviluppo economico dell’Italia, in considerazione della vocazione all’export. Altro tema sul tavolo della due giorni calabrese è il problema dell’accesso ai mercati terzi, chiave per un mercato globale concorrenziale e aperto per le imprese italiane. Di fronte alla crisi ambientale, si discuterà anche di come il commercio possa contribuire a difendere il pianeta dai danni causati dal cambiamento climatico e di come si possa favorire la transizione verde incrementando gli scambi di beni e servizi ambientali. La discussione punterà anche a migliorare la resilienza delle nostre economie attraverso il rafforzamento e la diversificazione delle catene globali del valore, a ridurre il rischio rispetto alle dipendenze economiche eccessive e a incentivare la sicurezza economica contro pratiche coercitive.
In questo quadro, ha sottolineato Tajani parlando di uno degli attori globali, la Cina ‘è un competitor con il quale vogliamo avere rapporti costruttivi, siamo usciti dalla Via della Seta, in maniera molto seria, senza fare alcuna polemica, senza parlare male di questa iniziativa che però a noi non ha portato grandi vantaggi’. Ma il fatto che Pechino sia un competitor ‘non significa che quel mercato non possa essere interessante per le nostre imprese”.
Tajani ha ricordato che puntare sul Mediterraneo è un obiettivo fondamentale per l’Italia, perché “dal Mediterraneo transita giornalmente il 25 per cento del traffico mercantile globale, con l’Italia in posizione privilegiata quale piattaforma naturale di collegamento tra i Paesi del bacino e porta di ingresso verso i mercati dell’Europa centro-settentrionale”. Per questo motivo “il governo è fortemente impegnato ad accompagnare questa naturale vocazione del nostro Paese con una decisa strategia di rafforzamento della connettività – uno degli ambiti centrali nell’agenda della presidenza italiana del G7 – nei settori dell’energia, del digitale e della logistica”. La decisione di organizzare la riunione del G7 del Commercio in Calabria e proprio dove sorgeranno le basi del Ponte sullo Stretto di Messina, vuole sottolineare la centralità del Mediterraneo e delle Regioni che vi si affacciano nella strategia di rilancio dell’economia e del sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane guardando alla cooperazione e al dialogo, alla resilienza e al multilateralismo come elementi positivi di un’agenda condivisa.
(di Daniela Mogavero)
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