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Il report Fim-Cisl evidenzia che nel primo semestre, in Lucania la produzione è al -57,6%: per lo stabilimento Stellantis di Melfi un altro mese nero


La produzione di Stellantis in Italia è crollata nel primo semestre 2024: negli impianti del Paese il gruppo ha prodotto infatti 303.510 veicoli, cioè il -25,2%. Il dato emerge dal report Fim-Cisl, presentato a Torino dal segretario nazionale Ferdinando Uliano. Questa situazione ha una sola diretta conseguenza pratica: tutti gli stabilimenti sono in rosso a eccezione di Pomigliano ed Atessa, dove comunque la produzione rallenta: si va dalla voragine del -57,6% di Melfi all’altra del -63% di Mirafiori.

A Melfi la situazione è da brividi, ed i numeri del report Fim Cisl non lasciano dubbi: le 47.020 auto prodotte (di cui il 39% è rappresentato da 500x, il 27% da Jeep Renegade e il 34% da Jeep Compass) segnano appunto il passo di un dato produttivo del primo semestre rispetto all’anno precedente fortemente negativo: -57,6% . In termini di volumi, secondo il report, quello di Melfi è lo stabilimento che perde la maggiore quantità di auto, con 63.800 unità in meno rispetto al primo semestre 2023.
Nel primo trimestre gli stop produttivi collettivi a Melfi sono stati complessivamente di 28 giorni, nel secondo di 37 per un totale di 65 gestiti con il Contratto di solidarietà. Negli altri giorni l’utilizzo del Contratto di solidarietà è stato nel primo trimestre del 23% «pari ad una media di 1282 lavoratori ogni giorno, peggiorando nel secondo trimestre con un 40% su una media di 1500 lavoratori giornalieri».

Secondo quanto si legge nel report «il venir meno di quote rilevanti di produzione ha comportato delle ripercussioni negative in termini occupazionali, che si sono affrontate con vari strumenti alternativi ai licenziamenti, come le incentivazioni all’uscita su base esclusivamente volontaria (dal 2021 ad oggi ha coinvolto quasi 1.700 lavoratori portando l’occupazione a 5.425)».

Da metà maggio 2023 la turnazione nello stabilimento si è ridotta, passando da 17 a 15 turni, ma da inizio anno di fatto si sta viaggiando su due turni. L’attività produttiva sarà sospesa fino al 12 luglio. La situazione di Melfi, secondo Fim-Cisl, è comunque molto complessa. «Soprattutto nella fase di transizione verso i cinque nuovi modelli multibrand sulla piattaforma Bev STLA Medium, «che certamente rappresentano una risposta positiva in termini di prospettiva futura» per lo stabilimento lucano, ma che in questa fase di preparazione ha comportato la stipula di un nuovo Contratto di Solidarietà con scadenza 4 agosto 2024, che verrà rinnovato entro fine del mese». Infatti dal primo trimestre del 2025 al 2026 verranno lanciati a Melfi i 5 nuovi modelli multibrand.

La situazione sui volumi per il mese di luglio, vede però nella seconda settimana un fermo produttivo di 5 giorni. «Negli ultimi incontri, al Mimit e con l’a.d. di Stellantis, ci hanno confermato i cinque i modelli, di cui uno sarà la Jeep Compass ibrida e comunicato il cronoprogramma per l’avvio delle nuove produzioni e l’intreccio con le attuali», si legge nel rapporto di Fim-Cisl . «Nello specifico nel 1° trimestre 2025 partirà la salita produttiva della prima vettura full electric a marchio DS, poi a seguire entro il 2006, il lancio delle altre quattro due Jeep, una Ds e una Lancia». Quattro modelli saranno full-electric con possibilità di motorizzazioni ibride e uno in versione ibrida. La produzione stimata a regime dei 5 modelli sarà di circa 260 mila vetture anno, «che secondo la direzione aziendale dovrebbe saturare l’impianto».

Anche per l’indotto la situazione al momento è critica. «C’è la necessità di garantire l’uso di ammortizzatori: stiamo agendo a livello istituzionale, sia ministeriale che regionale, per avere tutte le garanzie legate ed evitare impatti negativi a livello occupazionale. Attualmente nell’indotto sono occupati circa 3.000 lavoratori».
Gli incontri svolti in sede ministeriale «per noi devono rappresentare l’ambito dove ottenere quegli elementi di garanzia che oggi non abbiamo e non abbiamo ricevuto a tutt’oggi da Stellantis e dalle istituzioni». «E’ necessario – continua Fim Cisl nel suo report- che il Gruppo sia impegnato a dare priorità nelle forniture alle aziende del comprensorio, ma nelle stesso tempo, bisogna sostenere le aziende fornitrici nel processo di ammodernamento e di transizione verso le nuove produzioni. Inoltre, è indispensabile agire sull’accordo di programma e sulle strumentazioni a disposizione nelle aree di crisi complessa per attrarre altri nuovi investimenti e per tutelare i lavoratori dell’area di Melfi».

Nello stabilimento di Atessa (Chieti) leader nei veicoli commerciali leggeri, la produzione nel primo semestre del 2024, secondo il report è a quota di 117.000 unità. Con un risultato positivo rispetto al 2023 del + 2% scorso mese di settembre, stabilizzati, con contratti Stellantis a tempo indeterminato, 40 dei 180 lavoratori in staff leasing. Da ieri si lavora già su due turni, coprendo con Cigo per circa 800 persone. Dal 22 luglio lo stabilimento rimarrà chiuso fino al 2 agosto con Cigo e con ferie collettive dal 4 agosto 2024 al 19 agosto 2024.

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