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Milano, 3 lug. (askanews) – La testardaggine di Joe Biden è diventata negli anni la sua cifra stilistica ma ora “importanti” esponenti del partito Democratico americano vogliono il suo ritiro dalla corsa elettorale per la Casa Bianca, questa settimana. Lo riporta Cnn sul suo sito, in un articolo particolarmente esplicito, dopo che ieri sera la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre nel briefing usuale è stata sottoposta a una pesante raffica di domande sulla salute fisica e mentale di Biden, in seguito al dibattito con Donald Trump. Una serie interminabile – e per certi versi crudele – di domande, tutte molto simili, culminate con un giornalista che le ha chiesto se il presidente degli Stati Uniti fosse affetto da demenza senile. Lei, educatamente ha risposto, con un “no”, ripetendo più volte che Biden ha avuto semplicemente una serata nera e che era ancora raffreddato.
Alcuni media sono agguerriti: il comitato editoriale del New York Times – che non ha appoggiato Biden nelle primarie democratiche del 2020 – ha chiesto al presidente di abbandonare la corsa. Mentre il senatore del Delaware Chris Coons, il più stretto alleato politico di Biden, ha detto alla Cnn che vorrebbe vedere il presidente contrastare la narrazione di essere troppo vecchio e incompetente per il lavoro, facendo più eventi pubblici e interviste. Coons a Fox29 ha risposto: “Ciò di cui abbiamo bisogno è lo stesso Joe Biden che ha tenuto un discorso forte e incisivo sulle spiagge della Normandia”.
E ovviamente un ritiro di Biden sarebbe nell’interesse di chi per vari motivi non condivide la sua posizione sull’Ucraina e la incomparabile capacità che ha avuto di costruire una grande coalizione, compatta e coesa su questo fronte, oppure il modo con il quale ha affrontato la devastante crisi in Medio Oriente, insieme con la sua squadra di alto profilo. Intanto sul suo social “Truth”, Trump si sfrega le mani e parla di un sondaggio proprio di Cnn che lo darebbe al 49% contro il 43% di Biden, che oggi dovrebbe incontrare i governatori democratici e i leader del Congresso, secondo quanto detto ieri dalla Casa Bianca. L’annuncio è arrivato dopo che la Cnn ha riferito che alcuni governatori hanno espresso preoccupazioni sulla performance del presidente nel dibattito. I governatori, ha detto una fonte, erano poco propensi a rendere pubbliche le loro preoccupazioni per paura che ciò avrebbe potuto abbattere Biden ulteriormente. “C’è un ampio e crescente gruppo di democratici della Camera preoccupati per la candidatura del presidente, che rappresentano un’ampia fascia del caucus”, ha detto un deputato democratico della Camera alla Cnn, a condizione di anonimato. “Siamo profondamente preoccupati per la sua traiettoria e la sua capacità di vincere. Vogliamo dargli spazio per prendere una decisione (di farsi da parte), ma saremo sempre più espliciti riguardo alle nostre preoccupazioni se non lo farà”.
L’incontro diretto con Biden, sperando che prendesse la decisione da solo, sarebbe stato più volte rimandato, ma la pazienza si sta esaurendo, avrebbero detto alla Cnn diversi democratici, tra segnali che Biden non ha preso alcuna iniziativa per considerare seriamente le crescenti preoccupazioni. Il tutto prima di eventi molto importanti la prossima settimana: martedì, ABC News ha annunciato che Biden si siederà con George Stephanopoulos per la sua prima intervista televisiva dopo il dibattito, con clip in onda già venerdì. E la prossima settimana è anche il momento del summit Nato di Washinton, dove secondo Karine Jean-Pierre, Biden terrà una conferenza stampa.
Caparbio e risoluto, Biden ha fatto della sua testardaggine negli anni la sua cifra stilistica. Ma ora soltanto la famiglia del presidente e il suo staff sembrano sostenere la sua decisione di continuare la campagna, mentre il dibattito con Trump appare il miglior appiglio per chi lo vuole fuori. “Una parola che sai di Biden: testardo”, ha detto a Cnn un alto funzionario democratico che ha pubblicamente sostenuto Biden in passato ma che in privato pensa che debba farsi da parte. “Stanno cercando di dargli lo spazio per rendersi conto di che disastro si tratti”.
Il deputato democratico Lloyd Doggett del Texas è stato il primo a rompere le righe. Ma non è l’unico ormai. “Dobbiamo essere onesti con noi stessi, non è stata solo una notte orribile”, ha detto il deputato dell’Illinois Mike Quigley. “Deve chiaramente capire, credo, che quello a cui sta arrivando qui è che la sua decisione non solo ha un impatto su chi servirà alla Casa Bianca nei prossimi quattro anni, ma anche su chi servirà al Senato, chi servirà alla Camera e avrà implicazioni per i decenni a venire”.
Durante un’intervista su MSNBC tenutasi martedì, l’ex presidente della Camera Nancy Pelosi e democratica della California, ha sottolineato che spetta a Biden decidere se farsi da parte o meno e ha affermato di aver sentito commenti “contrastanti” al dibattito, da parte dei donatori e di altri membri della sua rete democratica.
Nel frattempo, la first lady Jill Biden si è attenuta al concetto cardine della resilienza della famiglia Biden mentre presentava il marito. “La mamma di Joe diceva sempre che Dio non ci dà mai una croce troppo pesante da portare”, ha detto. “Joe non è solo la persona giusta per il lavoro; è l’unica persona adatta al lavoro. … La mamma di Joe aveva ragione, non c’è croce che non possa portare, che non si faccia carico per il nostro Paese e la nostra democrazia”.
Phil Murphy, il governatore del New Jersey che ha definito Biden il “ragazzo del ritorno” ha spiegato che “la storia della sua vita, quasi ogni passo del cammino, compresa la tragedia, è la storia di un ragazzo che è stato escluso e che ha successo contro ogni aspettativa e ogni probabilità. Ed è in un altro di quei momenti”.
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