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Roma, 2 lug. (askanews) – La maggioranza si spacca, inciampa alla Camera e in Senato, e fa rischiare al governo di andare sotto nelle votazioni su due provvedimenti.

A Montecitorio, durante i lavori sul ddl sicurezza nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, è Fi a marcare le distanze e annunciare che non parteciperà al voto sugli emendamenti che riguardano le detenute madri. Nelle scorse settimane erano trapelate le perplessità del partito guidato da Tajani sull’articolo 12 del provvedimento che rende facoltativo il rinvio della pena per le detenute madri. Perplessità che si sono materializzate nel pomeriggio al momento del voto degli emendamenti soppressivi presentati dalle opposizioni. Alla fine gli emendamenti, con l’astensione di Forza Italia, sono comunque stati bocciati per tre voti di scarto. Ma non è escluso che ci saranno altre prese di posizione su emendamenti della Lega che non sono condivisi.

A Palazzo Madama, in commissione Giustizia, è andata in scena la ‘impuntatura’ della Lega che ha voluto, nonostante il parere contrario dell’esecutivo, mettere ai voti un emendamento, a prima firma del capogruppo Romeo, che prevedeva una ulteriore stretta sulla gestazione per altri come reato universale. L’emendamento è stato poi bocciato.

Tra i ‘nodi’ al momento non risolti e che potrebbero generare ulteriori fibrillazioni sul ddl sicurezza, l’emendamento del governo che equipara le inflorescenze della canapa alla droga e una serie di proposte della Lega, a cominciare dalla castrazione chimica per i reati di violenza sessuale.

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