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Gli indagati sono ritenuti responsabili di associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, truffa ed altri reati

REGGIO CALABRIA – Carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito nel corso della notte un provvedimento di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia reggina nei confronti di 116 persone (SCOPRI I NOMI DEGLI INDAGATI) indagate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, turbativa d’asta, illecita concorrenza con violenza e minaccia, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, truffa e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e numerosi altri delitti collegati, tutti aggravati dalla finalità di agevolare l’organizzazione mafiosa denominata ‘ndrangheta.

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Tra gli indagati dell’operazione “Mandamento”, come è stata ribattezzata l’operazione, anche il figlio di un boss che in un’intercettazione telefonica diceva: “Lo Stato sono io qua Pè!…Controlla…..La mafia. La mafia originale però, non la scadente”. De Raho: «Controllo del territorio difficile da credere». Siddisfazione dei Ministri Minni e Pinotti, leggi tutti i Commenti.

All’operazione hanno partecipato oltre 1000 carabinieri coadiuvati da elicotteri, unità cinofile e militari specializzati nella localizzazione di bunker e cavità nascoste, che hanno effettuato arresti, perquisizioni e sequestri in tutti i principali centri della Locride, ove sono stati fermati affiliati alle locali di ‘ndrangheta di Locri, Roghudi, Condofuri, San Lorenzo, Bova, Melito Porto Salvo, Palizzi, San Luca, Bovalino, Africo, Ferruzzano, Bianco, Ardore, Platì, Cirella di Platì, Careri, Natile di Careri, Portigliola, Sant’Ilario, tutte rientranti nel mandamento ionico. Arrestati anche alcuni affiliati alle locali di Reggio Calabria, cosca Ficara – Latella e cosca Serraino e alla locale di Sinopoli del mandamento tirrenico.

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DELLE DOTI ALL’INTERNO DELLA ‘NDRANGHETA

L’INDAGINE

I provvedimenti scaturiscono da un’indagine diretta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria che ha consentito di iscrivere nel registro degli indagati ben 291 soggetti, ai quali sono complessivamente addebitati 140 capi d’imputazione. L’indagine, sviluppata dai Carabinieri del ROS e del Gruppo Carabinieri di Locri, ha interessato la quasi totalità delle organizzazioni criminali comprese nel “mandamento” Jonico, composto dalle “Locali” più strutturate e maggiormente legate alle tradizionali regole di ‘ndrangheta, tanto da essere considerate il “cuore” dell’organizzazione. L’intensa attività investigativa è stata condotta attraverso un elevatissimo numero di intercettazioni e servizi di osservazione, resi difficili dalla particolare situazione ambientale di alcuni centri aspromontani, integrati dall’esame di materiale documentale e riscontri a dichiarazioni di collaboratori di giustizia.

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Una mole di documenti cui si sono aggiunti gli approfonditi riscontri su taluni filoni investigativi già conclusi (indagini Meta, Solare, Reale, Crimine, Saggezza, Morsa, Acero). Sono state individuate le gerarchie e gli organigrammi di ogni “Locale” a partire dalla cosca Ficara–Latella, egemone nella zona Sud di Reggio Calabria, per proseguire lungo l’intera fascia Jonica (da cui il nome dell’operazione, “Mandamento”) sia dei comuni rivieraschi che quelli montani, con un monitoraggio investigativo capillare e completo come mai avvenuto in precedenza.

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SUL CONFERIMENTO DI CARICHE NELLA ‘NDRANGHETA

L’operazione conferma, ancora una volta, come le cosche della provincia di Reggio Calabria, in particolare quelle della Jonica, rimangano il centro propulsore delle iniziative dell’intera ‘Ndrangheta, cuore e testa dell’organizzazione, nonché principale punto di riferimento di tutte le articolazioni extraregionali, nazionali ed estere.

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SULLA GESTIONE DEGLI APPALTI PUBBLICI

Sotto questo aspetto, l’operazione ha senz’altro inflitto un significativo colpo alla ‘Ndrangheta, privandola degli esponenti apicali e indebolendo le sue numerose articolazioni territoriali anche grazie al sequestro preventivo di un cospicuo patrimonio – costituito da 13, tra società e imprese, nonché un complesso immobiliare – in corso di valutazione

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NEL FASCICOLO AD AGGIORNAMENTO DINAMICO
SULL’OPERAZIONE MANDAMENTO

LE REGOLE E I RITUALI

L’indagine ha consentito di definire ulteriormente il complesso sistema di regole e rituali della ‘Ndrangheta, aggiornando le acquisizioni sul tema provenienti dall’indagine “Crimine”, individuando nuove cariche , doti e strutture sovraordinate di cui l’organizzazione si era da ultimo dotata per migliorare la sua efficienza operativa, in linea con quanto emerso nelle operazioni “Crimine” e “Saggezza” e nella recente indagine “Mamma Santissima” (SCOPRI IL FASCICOLO IN AGGIORNAMENTO DINAMICO CON LE NOTIZIE SULL’OPERAZIONE MAMMASANTISSIMA) del ROS. In tale contesto sono inoltre state accertate le modalità di funzionamento dei “tribunali” di ‘Ndrangheta e le procedure dei giudizi sugli affiliati sospettati di violazioni, nonché le regole applicabili in caso di faida

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