Una riunione del Comitato che si oppone alle pale eoliche di Piani del Mattino, alle porte di Potenza (foto A. MATTIACCI)
3 minuti per la letturaPOTENZA – Vanno a dormire – se di dormire si può parlare – con i vestiti addosso per essere pronti a uscire di casa immediatamente appena il “bip” del telefonino comincia a farsi sentire.
Quel “bip”, infatti, è il segnale che avverte tutti quelli del Comitato di Piani del Mattino che qualcosa sta per succedere. A farlo partire, di giorno ma ora soprattutto di notte, sono quelli che a turno si danno il cambio sotto il gazebo dove i residenti da tre mesi sono ormai in presidio permanente. E anche sabato notte c’è stato un momento in cui i cittadini hanno temuto che qualche autoarticolato stesse arrivando, come accaduto nella notte tra venerdì e sabato, tra le 3 e le 4, preceduto dal solito furgone che ormai viene utilizzato come apripista.
Per fortuna così non è stato. Ma a mettere comunque in allarme i residenti di Piani del Mattino è stato il passaggio di alcune auto.
Auto in transito, sempre nottetempo, che sono diventate un’altra costante da quando i cittadini hanno deciso di dare battaglia alla lobby del mini eolico.
Perché ormai di lobby si tratta visto che, a prescindere dal nominativo della singola azienda che ha richiesto la Pas (Procedura abilitativa semplificata) per installare quelli che con un tecnicismo vengono definiti aerogeneratori e che invece altro non sono che pale che in alcuni casi sono altre quanto un palazzo di 13 piani, a Piani del Mattino come sta accadendo anche nella frazione di San Nicola a muoversi sono sempre gli stessi mezzi che portano impresso il nome di un’unica ditta. Magari qualcuno potrebbe obiettare che quella è l’unica ad avere un parco mezzi e tutte le attrezzature per far fronte ai lavori di tutte le aziende. Ma se così fosse l’interrogativo da porsi dovrebbe essere: come può una ditta richiedere la Pas se poi non ha di suo le attrezzature necessarie a installare quegli impianti di mini eolico.
Impianti che tra Piani del Mattino e la frazione di San Nicola saranno, alla fine un centinaio.
E proprio nella frazione di San Nicola già alle prime luci dell’alba ieri mattina prima sono arrivati i mezzi e poi gli operai si sono messi al lavoro.
Anche in questo caso le dieci famiglie che si trovano con gli impianti quasi dentro le loro abitazioni hanno avvisato le forze dell’ordine.
A San Nicola, tra l’altro, da quando sono cominciati i lavori – una pala è già in funzione, altre 5 sono state installate ed è stata già realizzata una mega cabina elettrica che non avrebbe potuto essere posizionata in quel punto visto che anche la società Terna avrebbe presentato un ricorso – c’è una autogru che è stata “parcheggiata” proprio sotto un traliccio dell’alta tensione. In pratica basterebbe un piccolissima scarica elettrica e le conseguenze potrebbero essere imprevedibili. Come se non bastasse le pale per il mini eolico già installate sono state tutte posizionate a ridosso dei tralicci dell’energia elettrica mentre per legge prescrive una distanza compresa tra i 15 e i 20 metri.
Tre mesi fa le famiglie di San Nicola, tramite un legale, hanno inviato al Comune di Potenza una lettera di diffida ma a oggi non hanno ricevuto neanche una risposta.
E così ora anche quelli di San Nicola hanno deciso di far sentire la propria voce perché «anche qui – hanno dichiarato – si sta consumando uno scempio che già sta creando non pochi problemi a quelli che questi impianti se li ritrovano quasi dentro casa». E l’emblema di questo disagio «è – hanno aggiunto – un ragazzo che, affetto da una patologia disabilitante, mentre prima usciva sempre dalla sua abitazione e girava per la frazione ora si è barricato in casa perché quelle pale così alte lo spaventano».
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