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Una delle deviazioni incontrate dal Codacons durante il viaggio

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CATANZARO –  La denuncia del Codacons è in sostanza una condanna senza appello: «Tra cantieri, deviazioni, buche e rattoppi» quello sull’Autostrada A2 del Mediterraneo ex autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria è un vero e proprio «viaggio sull’autostrada ai confini della civiltà».

Per l’associazione dei consumatori «Se Cristo si è fermato ad Eboli è perché non aveva una gran fiducia nelle condizioni della Salerno-Reggio Calabria».

Il bilancio, «a poco più di un anno dalla pomposa inaugurazione» (LEGGI LA NOTIZIA DEL VARO DELL’AUTOSTRADA DEL MEDITERRANEO), è impietoso: il tratto calabrese dell’A2 appare come «una delle arterie più dissestate d’Italia».

Citando il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il Codacons evidenzia come, restando fedeli al motto di Tancredi (“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”), «appena tagliato il nastro si è deciso di cambiare il nome, nel malcelato tentativo di lasciarsi alle spalle un passato imbarazzante».

LEGGI LA DENUNCIA SUI PERICOLI CHE PRESENTA
L’AUTOSTRADA A2 DEL MEDITERRANEO

La denunca del Codacons parte da un viaggio effettuato attraverso l’autostrada «un viaggio “vivacizzato” – ironizza Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – da continue interruzioni, cambi di corsia e buche senza dubbio “ben studiate” per tenere desta l’attenzione degli automobilisti. Soltanto nei 60 km da Lamezia Terme a Cosenza abbiamo fotografato ben 6 deviazioni, con due pericolosissimi (e lunghi) tratti a doppio senso di marcia».

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Come se ciò non bastasse «ad acuire la pericolosità del tratto Calabrese vi sono anche le condizioni in cui versano numerose gallerie, poco o per nulla illuminate. Ed ancora una terza corsia pressoché inesistente, barriere di protezioni insufficienti, segnaletica fuorviante. Praticamente una situazione di perenne pericolo» tanto che il Codancons ricorda come già poco tempo dopo l’inaugurazione «aveva fatto registrare quattro vittime, tra cui un bambino di appena 8 anni, proprio a causa di lavori all’interno di una galleria (LEGGI LA NOTIZIA)».

Francesco Di Lieto spiega di aver voluto percorrere «l’intero tratto Calabrese dell’A2 da Reggio Calabria fino a Laino Borgo, per documentare le condizioni dell’autostrada a distanza di neppure un anno dalla nuova denominazione (LEGGI LA NOTIZIA DELLA RIDENOMINAZIONE UFFICIALE). Ne è venuto fuori un quadro sconfortante, tanto da spingerci a chiedere conto ad Anas delle condizioni in cui versa l’arteria, anche in considerazione dell’imminente stagione estiva. E, come se non bastasse, fermandoci negli autogrill, abbiamo registrato (e fotografato) le condizioni, a dir poco indecenti, dei servizi a disposizione dei viaggiatori. Una delle principali ragioni delle soste in autostrada è la necessità di utilizzare il bagno, e la circostanza che la sporcizia regni sovrana, costituisce un pessimo biglietto da visita per la nostra regione. Ma questa è altra (brutta) storia».

Alla luce di quanto verificato durante il viaggio, il Codacons ha deciso «di formalizzare anche un esposto in Procura perché venga fatta luce sugli inaccettabili ritardi e sulle responsabilità per le condizioni in cui versa la A2. Condizioni – conclude l’associazione a tutela dei consumatori – tali da mettere a rischio la vita dei tantissimi utenti che ogni giorno la percorrono, senza che si debba attendere nuove vittime».

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