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Piattaforma streaming tv illegale a Napoli: un giro d’affari che in soli due anni ha generato oltre 580mila euro, tutti investiti in criptovalute.


Una complessa indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, ha portato alla luce un’intricata rete di condivisione illegale di contenuti televisivi protetti da copyright. L’operazione ha svelato un giro d’affari che in soli due anni ha generato oltre 580mila euro, tutti investiti in criptovalute.

PIATTAFORMA STREAMING TV ILLEGALE: LE INDAGINI

Il principale indagato, 23 anni e residente a Napoli, è accusato di aver creato un sistema di condivisione non autorizzata di contenuti televisivi e d’intrattenimento, vendendo abbonamenti a circa 2 mila utenti. Gli abbonamenti, offerti a prezzi variabili tra 10 euro mensili e 80 euro annuali, permettevano l’accesso a palinsesti TV protetti dal diritto d’autore, inclusi canali di SKY, film recenti e serie di piattaforme come DAZN, Amazon Prime, Apple TV, Disney+ e Netflix. L’indagato dirottava i proventi su conti correnti nazionali ed esteri, e su piattaforme di pagamento online, per concentrarli infine in 64 portafogli digitali di criptovalute.

PIATTAFORMA STREAMING TV ILLEGALE: ABBONAMENTI

L’indagato avrebbe creato un servizio IPTV, vendendo abbonamenti mensili, trimestrali, semestrali e annuali. I prezzi variavano da 10 euro per l’abbonamento mensile, a 80 euro per quello annuale. Per evitare i controlli, la trasmissione dei dati veniva “schermata” dietro IP geolocalizzati in vari Paesi esteri tra cui Andorra, Australia, Belgio, Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda del Nord e India. Grazie a un’attenta analisi, i militari hanno individuato IP localizzati a Napoli, riconducibili all’indagato

SEQUESTRI MATERIALE ILLEGALE

Le forze dell’ordine hanno sequestrato 19 siti web utilizzati per la diffusione dei contenuti protetti da copyright, una centrale server costituita da moderni apparati informatici e i 64 wallet su cui sarebbero confluiti i proventi dell’attività illecita. Durante la perquisizione, le forze dell’ordine hanno trovato numerose apparecchiature informatiche utilizzate per generare criptovalute, 14 carte di credito e prepagate, oltre a circa 34 grammi di marijuana, un bilancino elettronico di precisione e 4 piantine di cannabis in una mini serra da interno.

PIATTAFORMA STREAMING TV ILLEGALE: I REATI CONTESTATI

L’indagine ha portato alla notifica di due decreti emessi dalla Procura di Napoli (sezione criminalità economica, pm Silvio Pavia, procuratore aggiunto Alessandro Milita). I reati contestati sono violazione della normativa sul diritto d’autore, sostituzione di persona e autoriciclaggio.

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