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Ad Alberto Statti, per la sua attività di imprenditore, è stata inoltre sequestrata la somma di 290mila euro, frutto dell’illecito guadagno

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Agenti della Guardia di Finanza di Lamezia Terme hanno eseguito una misura cautelare interdittiva nei confronti di un noto imprenditore agricolo della città. Si tratta di Alberto Statti (nella foto in basso), presidente regionale di Confagricoltura. È accusato di estorsione continuata verso 23 propri dipendenti. All’indagato è stato temporaneamente imposto il divieto di esercitare l’attività di impresa e gli uffici direttivi di persone giuridiche e di imprese.

In particolare, i finanzieri del Nucleo Mobile, agli ordini del tenente colonnello Fabio Bianco, hanno scoperto, fra l’altro, che da anni Statti costringeva sistematicamente i propri dipendenti ad accettare retribuzioni minori (ridotte di circa un terzo) di quelle formalmente risultanti in busta paga oppure non corrispondenti a quelle previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro ed a rinunciare, di fatto, al tfr previsto, con la minaccia dell’immediato licenziamento o, prima dell’instaurazione del rapporto lavorativo, con l’esplicito rigetto della richiesta di assunzione avanzata da coloro che aspiravano all’impiego secondo le regole. Le indagini, nonostante la ritrosia di quasi tutte le vittime nel riferire le reali condizioni lavorative per il timore di essere subito licenziate, consentivano comunque di verificare la reale estensione del fenomeno illecito, risultato tale da rappresentare una sostanziale fonte di arricchimento per l’imprenditore stesso, quantificato in circa 290 mila euro, somma che è stata sottoposta a sequestro preventivo.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal gip Valentina Gallo, su richiesta del Procuratore Salvatore Curcio e del sostituto procuratore Luigi Maffia.

L’operazione, denominata “Spartaco”, si inserisce in un’indagine più ampia della Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura di Lamezia mirato a reprimere ogni forma di sfruttamento dei lavoratori.

Per arrivare a questo provvedimento, i finanzieri hanno posto in essere diversi controlli, sopralluoghi, appostamenti, pedinamenti e riscontri cinefotografici, effettuata anche col supporto dei mezzi aerei del corpo.

La stessa operazione Spartaco aveva già portato, nel gennaio scorso, all’esecuzione di analogo provvedimento nei confronti dell’imprenditore Mario Fazio, operante nel settore della ristorazione.

L’AUTOSOSPENSIONE. Lo stesso Statti, nel corso della mattinata, ha annunciato di essersi autosospeso dalla carica di presidente regionale di Confagricoltura Calabria.

«È per me – scrive Statti in una nota – una scelta sofferta ma imposta dal senso di profondo rispetto che ho sempre nutrito e nutro nei confronti delle Istituzioni e dei ruoli di responsabilità pubblica e sindacale. L’autosospensione è motivata da un’attività di indagine che vede coinvolta una delle mie aziende. Certo di chiarire la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati, esprimo piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura e confido in una celere definizione».

«Tuttavia – conclude Statti – nelle more di questo percorso, in ragione della mia storia personale ed imprenditoriale, dell’impegno profuso in rappresentanza delle aziende agricole calabresi, per la considerazione che ho nei confronti di Confagricoltura, l’autosospensione mi appare come un gesto di piena responsabilità».

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