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Roma, 6 giu. (askanews) – Le autorità Antitrust degli Stati uniti hanno messo a punto uno schema che permetterà loro di lanciare investigazioni contro i giganti dell’intelligenza artificiale: Microsoft, OpenAI e Nvidia. Lo segnala oggi il New York Times.
Il Dipartimento alla Giustizia americano ha trovato un accordo con la Commissione federale per il commercio (FTC) – secondo fonti del NYT – per definire i diversi compiti in un’indagine che si prevede tecnicamente complessa.
In base a questo accordo, la guida dell’indagine nei confronti del produttore di chip Nvidia – che ieri ha sfondato il muro dei 3mila miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato – sarà affidata al Dipartimento alla Giustizia, mentre la FTC si occuperà di OpenAI e Microsoft, che peraltro ha anche investito 13 miliardi di dollari in OpenAI.
L’accordo, spiega il NYT, mette in evidenza la rafforzata attenzione delle autorità antitrust nei confronti del frenetico sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa. Nel 2019, prima di lanciare indagini anti-monopolio nei confronti di altri giganti tech (Google, Apple, Amazon, Meta), le autorità antitrust entrarono in accordi similari.
Dopo un periodo di far west del settore, negli ultimi mesi anche le autorità Usa hanno cominciato ad accendere fari su un settore che, pur rappresentando un fulcro strategico della competizione globale per il nuovo digitale, rischia di finire fuori controllo. A luglio scorso la FTC ha avviato un’indagine su OpenAI e, in particolare, sull’eventualità che la compagnia guidata da Sam Altman abbia danneggiato i consumatori attraverso l’estrazione dei dati. Inoltre a gennaio un’indagine ampia è stata lanciata sulle partnership tra le compagnie, a partire da quella di Microsoft in Open AI e quelle di Google e Amazon in Anthropic.
L’approccio finora adottato dagli Usa è diverso da quello europeo, in questo settore. Mentre l’Ue ha recentemente adottato un regolamento sull’intelligenza artificiale che, per la prima volta, ha messo dei paletti, negli Usa non è stata ancora assunta alcuna particolare iniziativa legislativa per porre dei limiti all’azione delle compagnie.
Nvidia, OpenAI e Microsoft sono considerati i vincitori di questa prima fase del boom dell’intelligenza artificiale. Microsoft è oggi la prima compagnia del mondo per capitalizzazione di mercato e Nvidia, che da inizio anno ha visto crescere il valore delle sue azioni del 150%, la seconda. Entrambe valgono oltre 3mila miliardi di dollari, come Apple (ieri sorpassata da Nvidia).
Il produttore di chip, in particolare, è nel mirino per la sua capacità di porsi allo snodo dello sviluppo dell’IA, grazie alla posizione dominante nel mercato delle unità di processamento grafico GPU, necessarie per l’addestramento dell’IA. Mal di pancia sono emersi nel settore per il fatto che l’utilizzo necessario dei processori costringerebbero i clienti a operare in un ambiente chiuso, che costringe a usare i chip Nvidia.
Microsoft, dal canto suo, ha incluso la tecnologia di OpenAI nei propri prodotti IA, a partire dal suo motore di ricerca Bing. Il New York Times ha citato in giudizio OpenAI e Microsoft, sostenendo la violazione del copyright dei contenuti di notizie relativi ai sistemi di intelligenza artificiale.
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