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Roma, 4 giu. (askanews) – “Le banche svolgono certamente un ruolo importante nel finanziare la transizione verde”. Da sole non bastano, dato spesso che si tratta “di investimenti di lungo termine e rischiosi”, che richiedono anche l’intervento dei mercati dei capitali. Tuttavia se in passato le banche hanno hanno fatto prestiti a imprese con alti livelli di emissioni, “oggi possono dare lo stesso supporto facendo nuovi prestiti, per esempio ai produttori di energie rinnovabili”. Lo ha affermato la presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce, Claudia Buch, intervenendo alla apertura della settimana dell’ambiente della Germania, a Berlino.

Il suo intervento era stato preceduto poco prima dal discorso di apertura del presidente federale, Frank-Walter Steinmeier, oggetto di interruzioni e alcune contestazioni, apparentemente da parte di attivisti e ecologisti.

Tornando a Buch, ha messo le mani avanti chiarendo e ribadendo che le politiche climatiche e ambientali non spettano a una banca centrale e che vanno definite da Parlamenti eletti. “Tuttavia la Bce deve considerare gli effetti del cambiamento climatico delle politiche climatiche quando attua i suoi mandati”, come sulla politica monetaria. E “ha un altro ruolo importante: vigila sulle maggiori banche dell’area euro”, ha sottolineato.

Secondo l’esponente tedesca, i rischi che emergono dal cambiamento climatico e dai danni all’ambienti “sono globali colpiscono tutti i paesi e tutte le banche”. Ci sono rischi fisici legati alle calamità ma anche “rischi di transizione”, ad esempio su eventuali aumenti dei prezzi del carbonio.

“Questo significa che le banche devono valutare come i rischi correlati a clima e ambiente possano avere ricadute sui loro bilanci. Con una buona gestione del rischio e una resilienza appropriata – ha concluso Buch – le banche possono dare un contributo chiave a una economia più sostenibile”. (fonte immagine: streaming Deutsche Bundessiftung Umwelt).

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