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L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, in visita a Melfi. Tra le preoccupazioni la speranza è quella che arrivi un segnale positivo
MELFI – Le imprese dell’indotto Stellantis nutrono fiduciosa attesa per la visita dell’amministratore delegato Carlos Tavares a Melfi. “Siamo molto preoccupati ma al contempo speriamo che arrivi finalmente qualche segnale positivo. Dopo mesi di contrazione delle attività, con un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali e forte incertezza per le prospettive future, auspichiamo che la visita del Ceo Stellantis serva a fare chiarezza rispetto alle risposte che aspettiamo da tempo per comprendere quale sarà il futuro dello stabilimento e di, conseguenza, delle aziende di componentistica”.
È il commento del presidente della sezione Industrie meccaniche, elettriche ed elettroniche di Confindustria Basilicata, Stefania D’Adamo. La sezione raccoglie la quasi totalità della aziende dell’indotto di primo livello della multinazionale dell’auto, che negli anni, ha subito un notevole ridimensionamento dei livelli produttivi e occupazionali: dalle 5.000 unità raggiunte subito dopo il rilancio del sito produttivo di Melfi del 2014, si è passati a una forza lavoro attuale di circa 3.600 impiegata solo su due turni. Al momento non più della metà delle imprese fornitrici è stata interessata dall’assegnazione delle nuove commesse legate ai nuovi modelli attesi nel sito produttivo lucano.
“Questo, ovviamente, ci pone in una situazione di forte instabilità in cui diventa difficile programmare. Anche gli strumenti resi disponibili dall’Area di Crisi Complessa e dal bando della Regione per il sostegno e l’innovazione della filiera automotive – fondamentali per attraversare questa complicata fase di transizione – risultano di difficile accesso in assenza di una rotta ben definita. Al contempo, come abbiamo sempre sostenuto, le nostre preoccupazioni sono legate ai volumi produttivi attesi per i prossimi anni. Dei nuovi cinque modelli che, secondo il piano industriale, verranno implementati tra il 2025 e il 2026, quattro sono full electric e un altro ibrido. Com’è noto, fino a ora l’elettrico non ha avuto numeri incoraggianti. È facile prevedere, quindi, che i livelli produttivi non saranno in grado di saturare livelli produttivi e occupazionali.
Come abbiamo sempre sostenuto, Melfi avrebbe bisogno di un altro modello di maggiore successo sui mercati. Il sito produttivo lucano, con il suo indotto è stato per anni la punta di diamante della produzione automobilistica italiana e, se adeguatamente valorizzato, può ancora dare uno straordinario contributo al raggiungimento dell’obiettivo dichiarato da parte dell’AD Tavares di un milione di autovetture prodotte nel nostro Paese. Ci auguriamo, pertanto, che la visita in Basilicata del Ceo Stellantis dia l’avvio a un’interlocuzione concreta con le istituzioni e gli attori del territorio per far convergere gli sforzi di tutti verso un reale rilancio dell’insediamento produttivo lucano”.
Le vendite, intanto, in base a una elaborazione Stellantis su dati Dataforce, sono diminuite del 13,9% a quota 42.334 unità. In calo la quota di mercato che passa dal 32,9% di maggio 2023 al 30,3%. Nei primi 5 mesi le vendite sono stabili a 235.383 (-0,3%) pari a una quota del 32,4%, in calo rispetto al 33,6% dello stesso periodo 2023.
Sono 5 i modelli del Gruppo Stellantis nella top ten di aprile: Fiat Panda (8.655 unità) al primo posto, seguita da Citroen C3 (3.947) e Lancia Ypsilon (3.824) al terzo posto; a seguire Jeep Avenger (3.755) e Opel Corsa (2.577).
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