4 minuti per la lettura
Al Sud l’ecobonus per le auto green ha il freno a mano tirato, il discrimine è nella distribuzione geografica dei punti di ricarica non omogenea
Al via oggi l’Ecobonus per l’acquisto di auto non inquinanti. Dalle 10 di stamattina è attiva la piattaforma, gestita da Invitalia per conto del Mimit, dove è possibile inserire le prenotazioni per i contributi. Con un occhio alla sostenibilità ambientale e uno al portafogli degli italiani, e soprattutto con una dote di un miliardo di euro, ripartono gli incentivi per svecchiare il parco auto che circola nel Paese. Gli incentivi più ricchi sono destinati alle auto elettriche. Meno generosi quelli per i veicoli ibridi, sia nella versione “mild”, quella che combina un motore a combustione interna con un piccolo motore elettrico, sia in quella “full”, con un motore termico e uno o più motori elettrici, in grado, quindi, di funzionare in modalità completamente elettrica.
Senza dubbio, una boccata d’ossigeno per il mercato delle auto green. Eppure, a ben vedere, l’incentivo più appetibile, quello per le quattro ruote completamente elettriche, rischia di essere più utilizzato al Nord che non nelle regioni del Sud. Il discrimine è nella distribuzione geografica dei punti di ricarica, che risulta non omogenea sul territorio nazionale, come ha messo in evidenza l’ultima edizione del report dedicato alle infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia di Motus-E, l’associazione italiana costituita su impulso dei principali operatori industriali, del mondo accademico e dell’associazionismo ambientale e d’opinione per favorire la transizione ambientale del settore nazionale dei trasporti.
Secondo le ultime elaborazioni dell’Associazione (aggiornate al 31 dicembre 2023), in Italia risultano installati 50.678 punti di ricarica in 26.997 stazioni e 17.537 pool di ricarica, di cui 3.829 con almeno un punto ad alta potenza in DC (ossia a corrente continua). Rispetto alla rilevazione presentata nel Report precedente, durante il 2023 i punti di ricarica sono cresciuti di 13.906 unità e le stazioni di ricarica di 7.663 unità, con un aumento rispettivamente del +38% e del +40%. Certamente una buona notizia, ma resta il nodo critico della distribuzione geografica di questi punti di ricarica, che si dimostra non uniforme con il 58% circa delle infrastrutture situate nel Nord Italia, il 19% circa nel Centro e solo il 23% nel Sud e nelle Isole.
Per garantire il successo della transizione, veicoli e infrastrutture devono muoversi di pari passo, ammonisce ancora Motus-E, confidando che le filiere dell’auto e dell’energia possano sempre più dialogare e lavorare insieme.
La carenza di punti di ricarica è, intanto, un forte disincentivo per un mercato, quello delle auto elettriche, che si vorrebbe far crescere, ma che rappresenta solo poco più del 4% delle auto acquistate in Italia nel 2023, contro una media del 14% in Europa. Il dato emerge dalla recente indagine del Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes. Ma c’è di più. Gli incentivi all’acquisto di autovetture per il 2023 e il 2024 includono veicoli con diverse categorie di emissioni di Co2, da 0-20 d/km a 61-135 g/km, concessi sia con rottamazione che senza rottamazione. Questi incentivi favoriscono l’ammodernamento del parco auto italiano, premiando la rottamazione di veicoli inquinanti.
Tuttavia, la concessione di incentivi anche senza rottamazione determina un incremento del parco auto italiano in termini numerici, rallentando la transizione ecologica. Inoltre, sebbene siano aumentate le immatricolazioni di auto elettriche tra il 2022 e il 2023, è stata assai sostenuta anche la crescita di autovetture a benzina. Il tasso di rottamazione del 2022 indica che ogni 100 auto acquistate ne sono state radiate circa 90 (Automobile Club Italia, 2024). Dunque, gli effetti di campagne per gli acquisti di nuove autovetture stanno generando risultati imprevedibili sull’effettivo consumo di energia e sull’ambiente, conclude Eurispes.
Comunque, la politica degli Ecobonus portata avanti negli ultimi anni un primo effetto l’ha avuto. Tra il 2021 e il 2022, in Italia le immatricolazioni di auto a benzina, diesel e gas sono calate, mentre sono aumentate quelle ibride.
Nel Paese che ha un rapporto auto in circolazione per numero di abitanti estremamente alto (nel 2021 i veicoli in circolazione erano 672 ogni mille abitanti), il ministero delle Infrastrutture ha promosso incentivi per il trasporto pubblico e disincentivi per i mezzi privati, ma, nonostante gli sforzi, nel 2023 le immatricolazioni di autovetture sono aumentate, però, per tutte le alimentazioni, tranne quelle a gas metano. Sempre secondo Eurispes, le percorrenze medie per spostamento sono aumentate del 4%. La maggior parte degli spostamenti è effettuata con mezzi privati (80% del totale) e, a livello locale, quasi il 50% degli utenti che si sposta entro i 25 km al giorno.
Quindi, la conclusione è che gli incentivi possono sicuramente ridimensionare il parco auto più inquinante e ridurre le emissioni di Co2 nelle grandi città, ma non contribuiscono a cambiare le abitudini di mobilità degli italiani, convincendoli una volta per tutte a lasciare l’auto in garage e a scegliere mezzi di trasporto più sostenibili e più in linea con la transizione ecologica.
La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA