X
<
>

La discussa stretta di mano tra Giorgia Meloni e Vincenzo De Luca

Share
2 minuti per la lettura

Quando il potere esce al naturale, i casi di Giorgia Meloni e Papa Francesco che secondo alcuni avrebbero sepolto il “politicamente corretto”

IL PROBLEMA adesso è farlo capire ai bambini, perché con gli adolescenti la partita è già persa. E’ stata la settimana della stronza e della frociaggine, mai accaduto prima anche se cose svampite e strane in bocca a capi di governo e a pontefici ce ne sono state anche in passato. Ma una rudezza così esplicita no, è figlia dei tempi, del linguaggio spelacchiato della comunicazione personale, diretta, senza filtri.

Quelli che hanno fatto le scuole alte dicono che Giorgia Meloni e papa Francesco hanno sepolto il “politicamente corretto”. Di sicuro è una svolta, con la differenza che a sua santità è scappata in modo maldestro (il suo pensiero sugli omosessuali più volte è stato di alto e altro tenore), forse senza rendersi conto per problema di traduzione, come gli capita quando confonde psichiatrico e psicologico.

Donna Giorgia se l’è preparata bene, con la cazzimma della Garbatella, con chi ha dovuto affrontare salite e imboscate nella vita. Voleva che si sapesse, che fosse chiaro che era una risposta greve al battutista per eccellenza, il governatore che ha i tempi perfetti della satira e la comicità. Nessun giudizio moralistico, per carità, non abbiamo titoli e meriti. Le due storie, diverse tra loro, accomunate solo da una fortuita casualità temporale, si lasciano dietro qualche piccola riflessione. Meloni ha dimostrato che tutto quello di scorretto, odioso, volgare che si sparge nell’etere, sul web, sui display poi torna indietro, in piena faccia, e può far male. Perché è caduto il tabù del galateo istituzionale, quello che obbliga a essere gentili, corretti, rispettosi a ogni costo. Il cliente non ha più sempre ragione e all’epiteto si risponde con l’epiteto, con tutto il veleno e l’ironia che l’inventiva consente. I politici ora lo sanno, il terreno di scontro non è più la prateria selvaggia dei social ma anche una stretta di mano istituzionale. E’ saltato tutto.

Diverso, forse per Papa Francesco. Lui trarrà altre conclusioni. La prima è quella più amara: neanche al chiuso tra i suoi vescovi, può stare tranquillo e lasciarsi andare per un attimo. Oggi la talpa con il telefonino è sempre in agguato e gli spioni in Vaticano sono più numerosi di quelli che praticano l’obbedienza e la sobrietà. Il potere esce al naturale, perde la patina di riservatezza e di mistero, per confondersi con l’esplicito sboccato della gente comune. Voi direte: sempre meglio dei testi contorti, nebulosi e ambigui di certe leggi con il comma truffaldino. Vero, ma quelli resteranno, il potere sta diventando populista e verace a parole, nei fatti lascia poco spazio alla luce. Le stanze che contano resteranno segrete. Mica sono scemi.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE