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Roma, 31 mag. (askanews) – Il 2023 “è stato un anno molto favorevole per le banche italiane”, la redditività complessiva è aumentata, i livelli patrimoniali sono saliti, le banche significative “mostrano valori di redditività e patrimonio superiori alla media europea”, il quadro è migliorato anche per le banche meno significative. Questa solida condizione in cui si trovano oggi gli intermediari “rappresenta un punto di forza per l’intera economia italiana”. Ma “non dobbiamo abbassare la guardia, ha ribadito il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nelle considerazioni finali alla Relazione annuale.
“Non possiamo farci cogliere impreparati da tensioni che potrebbero emergere in futuro. Ad aprile abbiamo chiesto alle banche di costituire entro la metà del 2025 una riserva di capitale macroprudenziale pari all’1 per cento delle esposizioni domestiche”, ha ricordato.
E guardando al quadro macroeconomico, Panetta indica due tipi di rischi. “Il primo è la qualità del credito. Il mercato immobiliare italiano non fornisce segnali preoccupanti analoghi a quelli che stanno emergendo per gli immobili commerciali in altri paesi. Per il totale dei prestiti – ha detto – si registra tuttavia un aumento della quota di crediti di buona qualità ma con ritardi nei pagamenti, soprattutto tra i clienti con finanziamenti a tasso variabile”.
“Si stima che per le imprese il flusso annuo dei prestiti deteriorati in rapporto ai finanziamenti complessivi possa salire nel prossimo biennio di un punto percentuale, dall’attuale 1,7 per cento. Le rettifiche su crediti rimarrebbero contenute in rapporto ai ricavi.
In prospettiva, resta fondamentale per le banche riconoscere prontamente le perdite attese – ha detto – applicando scrupolosamente i principi contabili”.
“Il secondo aspetto riguarda la liquidità. Il rimborso delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine sta avvenendo in maniera ordinata. Ma rimane prioritaria un’attenta gestione del passivo – ha avvertito – nella consapevolezza che la liquidità aggregata continuerà a ridursi, spingendo al rialzo il costo della raccolta”.
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