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Pescara, 30 mag. (askanews) – Una storia che intreccia la famiglia alla salvaguardia dell’ambiente, il mondo del lavoro che trasforma l’uomo in creature magiche e forse fuori dall’ordinario, una storia dolorosa raccontata con gli occhi di un ragazzo sulla deportazione ad Auschwitz. Sono questi i temi che più hanno coinvolto la giuria del premio “Pitch Me!” il concorso di “Cartoons On The Bay” dedicato ai progetti di animazione prodotti dai giovani talenti.
Undici i progetti finalisti presentati al Festival che si tiene in questi giorni a Pescara e fino al 2 giugno. Si aggiudica il primo premio “Zilìa”, soggetto e regia di Marialuisa Fiori, Sara Cuperlo, Licia Fiorentini, Chiara Musa, Mariana Califano. Protagonista Zilìa che deve salvare l’isola di Marigosa e le persone che ama dalla furia del mare che lei stessa ha scatenato. Non le restano che due scelte: sprofondare nei suoi abissi o imparare a navigarli.
“L’impatto visivo dell’opera è molto forte – questa la motivazione per il premio della giuria -. Si tratta di una storia di maturità, un viaggio di vita in cui la protagonista deve accettare di lasciare la sua isola. È una storia familiare molto coinvolgente con elementi naturali come i suoni della balena, dei venti e del mare. Una storia poetica con temi molto forti e diversi fra loro”.
Si aggiudica il secondo posto il progetto “NightShift” perché, nella motivazione della giuria “ha un potenziale multipiattaforma molto forte. Con una tematica che riguarda tutti”. Soggetto di Ivana Murianni, regia di Mauro Landriscina. Racconta di “Q” un dipendente di una grande multinazionale che non ha una vita al di fuori del lavoro. L’unica gioia è il suo impiego stabile, che viene meno quando un’ondata di licenziamenti si abbatte sull’impresa nonostante tutto l’impegno profuso, la dedizione nei confronti del lavoro e le nottate passate tra gli straordinari. Sono stati proprio questi ultimi i momenti più felici di Q perché, al calar del sole, il suo ufficio si trasforma in una dimensione molto meno noiosa di quella ordinaria: l’Overufficio, popolato da creature magiche e da bizzarre trasfigurazioni dei suoi colleghi più stacanovisti.
Al terzo posto il titolo “La Mamma di Mario Papà” definito dalla giuria “una storia urgente da raccontare con una tecnica unica che mescola realtà e immaginazione”. Soggetto e regia di Karen Di Porto “La Mamma di Mario Papà” è un documentario animato che ha come protagonista Mario, figlio di genitori deportati ad Auschwitz dopo la retata del 16 ottobre 1943 a Roma e salvatosi per miracolo, quel giorno, a soli due anni e mezzo. La voce narrante è dello stesso Mario e passa dal bambino che era all’anziano che è oggi mentre condivide la sua storia di vita e il suo rapporto con il ricordo.
La giuria che ha visionato e selezionato i progetti è composta da Agnès Bizzaro (Content Director Cartoon Springboard), Sara Cabras (Producer of TV series and cartoons Direction of Rai Kids) ed Elena Capparelli (Director of Rai Play e Digital).
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