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Il destinatario dei provvedimenti è Gregorio Cacciola, indagato per associazione mafiosa nel 2009 e arrestato nel 2014
REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Ros e della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro hanno eseguito un provvedimento di sequestro del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Gregorio Cacciola, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
Sono stati sequestrati beni per un valore di due milioni di euro, si legge in una nota della Procura della Repubblica presso Tribunale di Reggio Calabria – Dda, nell’area di Rosarno e di Laureana di Borrello ed ha riguardato un’azienda agricola attiva nel settore della agrumicoltura, 15 immobili (tra cui una lussuosa villa di 11 vani e 13 terreni con contributi comunitari), un’auto e diversi rapporti bancari.
L’indagine condotta dal Ros ha permesso di ricondurre a Cacciola la disponibilità dell’azienda e dell’intero patrimonio aziendale formalmente intestata alla moglie.
Grazie ad analisi bancarie e reddituali, è stato possibile accertare la derivazione illecita dei capitali impiegati per l’avvio dell’impresa, da cui è stata desunta inoltre l’illiceità di tutti gli investimenti successivi, immobiliari e mobiliari, effettuati dal nucleo familiare.
Cacciola, spiega ancora la nota della Procura, “era stato indagato per associazione mafiosa nel 2009 ed era stato arrestato nel 2014 con altri esponenti di spicco delle cosche operanti nella provincia reggina, nell’ambito dell’operazione Mauser-scacco matto per associazione finalizzata al narcotraffico, sequestro di persona e riduzione in schiavitù nei confronti della testimone di giustizia Giuseppina Multari. La donna, tra il 2005 e il 2006, sarebbe stata sottoposta da Cacciola a maltrattamenti e minacce di morte, poiché ritenuta responsabile del suicidio di Antonio Cacciola (marito della Multari e fratello di Gregorio) e per la sua dichiarata volontà di collaborare con la giustizia”.
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