Il Comune di Isola Capo Rizzuto
2 minuti per la letturaISOLA CAPO RIZZUTO (CROTONE) – Il ministro dell’Interno Marco Minniti, a quanto si apprende, su richiesta del prefetto di Crotone, ha disposto l’accesso al Comune di Isola Capo Rizzuto per verificare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata. La decisione arriva dopo l’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha fatto emergere il coinvolgimento delle cosche della ndrangheta nella gestione del Cara (LEGGI LA NOTIZIA). Sempre oggi, lo stesso Minniti ha disposto un’ispezione negli uffici della Prefettura di Crotone (LEGGI). Tra le persone coinvolte nell’inchiesta, c’è anche il sindaco di Isola Capo Rizzuto, che risulta indagato.
In carcere don Scordio e Sacco
Intanto, restano in carcere Leonardo Sacco, capo della Misericordia di Isola Capo Rizzuto, e don Edoardo Scordio, parroco della stesso comune del Crotonese, fermati lunedì scorso. Il Gip di Crotone, Abigail Mellace, non ha convalidato i fermi di Sacco e Scordio, ma ha emesso nei loro confronti la misura cautelare concordando con l’impianto accusatorio sostenuto dalla Dda secondo cui il centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto sarebbe stato controllato dalla cosca Arena della ‘ndrangheta.
Le dimissioni dei consiglieri Pd
Poche ore prima della nomina della commissione di accesso, l’intero gruppo consiliare del Pd al Comune di Isola Capo Rizzuto ha rassegnato le proprie dimissioni alla luce dell’operazione Jonny, che nei giorni scorsi ha coinvolto anche il sindaco di Isola e alcuni consiglieri di maggioranza.
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I consiglieri che hanno rassegnato le dimissioni sono il capogruppo Damiano Milone, Giancarmine Rodio, Salvatore Friio e Carlo Cassano. In una nota è stato evidenziato: “Considerato che nel corso dell’attività consiliare -scrivono i quattro consiglieri nella lettera di dimissioni- e in molteplici occasioni il gruppo ha sollecitato un dibattito sull’attività delle associazioni all’interno del Cara, preso atto che da parte della maggioranza non si è mai inteso rispondere in maniera chiara e considerate le implicazioni che la vicenda giudiziaria comporta, rassegniamo le dimissioni da consiglieri comunali”.
“Il gesto dei quattro consiglieri è molto importante – commenta la segreteria regionale del Pd – e arriva dopo molteplici e ripetute richieste da parte del gruppo Pd di una discussione pubblica sul funzionamento del Cara e sul ruolo delle associazioni che operano all’interno del centro di accoglienza. I consiglieri Pd, dunque, hanno esercitato con determinazione e forza la propria funzione di controllo e di garanzia democratica. Oggi, alla luce di un quadro assolutamente inagibile e gravemente compromesso, il gruppo Pd – conclude la nota – ha deciso di marcare una chiara posizione di distanza e di diversità da gestioni opache e criminose di gestione della cosa pubblica”.
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