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Con oltre 450 alunni coinvolti da 19 province in tutta Italia nella finale, si è conclusa la 12esima edizione di ‘Eureka! Funziona!’, il progetto organizzato da Federmeccanica in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del merito per educare i bambini all’imprenditorialità. Destinato ai bambini del terzo, quarto e quinto anno della scuola elementare e finalizzato a orientare gli studenti delle scuole primarie al “saper fare”; si tratta di una gara di costruzioni tecnologiche, nella quale i bambini hanno il compito di ideare, progettare e costruire un vero e proprio giocattolo a partire da un kit fornito da Federmeccanica contenente vari materiali.
Per questa edizione torinese, che si è svolta questa mattina al Sermig-Arsenale della Pace, ha collaborato l’Unione Industriali di Torino e Amma. L’edizione 2024 si è svolta in collaborazione con l’istituto italiano di Tecnologia, l’associazione per l’insegnamento della Fisica e l’associazione Francesco Realmonte onlus. L’iniziativa ha coinvolto, in questi dodici anni, circa 140 mila bambini della scuola primaria di tutta Italia. L’edizione 2024 ha visto la partecipazione di oltre 16 mila alunni per un totale di 3.500 kit distribuiti in 36 province in tutta Italia.
Eureka! funziona!’ è importante per Federmeccanica perché orientare e comunque far sperimentare i ragazzi già nell’età dell’elementari è fondamentale. Ha affermato ad ‘Agenzia Nova’ il vicepresidente di Federmeccanica e Unione Industriali Torino Stefano Serra a margine dell’evento conclusivo di ‘Eureka!Funziona!’.
“Riteniamo che il momento dell’orientamento e dell’alternanza non debba essere soltanto una prerogativa della scuola superiore. Noi siamo stati felicissimi quando il ministero non solo ha apprezzato ma ha riconosciuto questo strumento educativo come un qualcosa di importante – ha continuato Serra -. Sul domani puntiamo ad estendere ulteriormente l’iniziativa. Abbiamo il progetto di portarlo anche e contaminare le medie, ovviamente con delle dinamiche dei kit diverse, perché ovviamente devono essere adattate alla fase diciamo di sviluppo cognitivo del ragazzo, però è l’estensione di Eureka. Portare questo progetto a Torino nell’anno della Capitale della cultura d’impresa, vuol dire anche riconoscere tutto quel percorso che porta a formare, a creare il capitale umano che ha reso possibile tutto questo”, ha concluso.
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