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Roma, 11 mag. (askanews) – “Con la vostra testimonianza recate un segno di speranza nel mondo. Molti di voi, attraverso scelte e gesti compiuti in aree di conflitto o di grandi difficoltà, dimostrano, con l’esempio della vita, che persino quando il dialogo si interrompe e i rapporti degenerano fino a divenire scontri, il senso di umanità che unisce è più forte del dolore che divide”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro al Quirinale con una delegazione del World Meeting on Human Fraternity.

“Il mondo ha bisogno di pace. E la pace – ha sottolineato – è sempre il frutto anzitutto di una scelta personale, che si riversa nella vita sociale e si rinnova nel tempo. Nell’articolo 11 della Costituzione italiana si legge che ‘L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’. La Carta delle Nazioni Unite, nel suo preambolo, qualche anno prima aveva già sottolineato come i popoli fossero decisi ‘a salvare le future generazioni dal flagello della guerra’; aveva anche riaffermato – quella Carta – ‘la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni’, grandi o piccole che fossero; aveva richiamato anche l’esigenza di giustizia nella vita internazionale; aveva esortato a ‘promuovere progresso sociale e più ampia libertà'”.

“Dunque, ai massimi livelli, è stata sovente enunciata – ha rimarcato il capo dello Stato – l’aspirazione alla pace e il dovere di perseguirla e di difenderla. È una scelta che ha permesso di educare intere generazioni alla cultura della pace che Voi promuovete. È questo l’orizzonte a cui guardare, anche se è oscurato da tensioni e conflitti. Anzi, tanto più per questa ragione”.

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