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L'ex consigliere regionale Antonio Tisci

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La disavventura social di Antonio Tisci: «Un simpatico e anonimo segnalatore ha segnalato quello che avevo scritto»

POTENZA – Sospeso per una settimana da Facebook per aver pubblicato un post in cui accusava le ong attive nel canale di Sicilia di essere «associazioni mafiose dedite alla tratta» dei migranti dal nord Africa.

È quanto accaduto all’ex consigliere regionale Antonio Tisci, attuale coordinatore lucano del Movimento Nazionale per la Sovranità di Gianni Alemanno e Francesco Storace.

«Poche ore dopo il procuratore di Catania ha detto le stesse cose». È stato il commento di Tisci al telefono con il Quotidiano. Poi lo sfogo da un nuovo profilo Facebook “civetta”, creato per aggirare il bando dal social network. «Un simpatico anonimo segnalatore, secondo la tradizione avita della pugnalata alle spalle ed in maniera anonima ha deciso di segnalare un mio post». Spiega l’ex consigliere regionale. «Facebook ha deciso che sostenere ciò che sostiene la Procura della Repubblica di Catania sia contrario agli standard della comunità e mi ha bloccato per sette giorni. Sopravviverò lo stesso». Tisci ha voluto ricordare l’anniversario della morte di Gramsci, che ricorreva proprio ieri, per fare appello a chi è solito commemorarlo per le sue scelte di libertà, ma su Facebook si trasforma in censore, come quello che lo segnalato ai webmaster per il post “incriminato”.

«Non voglio paragonarmi a Gramsci, del resto io sono vivo e libero». Ha aggiunto. «Ma soprattutto non voglio paragonare ‘sto minchione a Mussolini». Nessun allarme censura insomma, ma uno spunto di riflessione goliardico. Diverse le manifestazioni di solidarietà, più o meno scherzose, ricevute da Tisci per l’accaduto. Tra le più affettuose quella di Donato Ramunno, di FdI-An Basilicata, per cui l’ex consigliere «è stato bloccato (…) per le sue idee», sacrificando comunque un pezzetto di libertà piccolo ma importante.

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