Caridi nell'aula del Senato
1 minuto per la letturaREGGIO CALABRIA – Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha rigettato l’istanza di scarcerazione del senatore Antonio Caridi (SCOPRI CHI È CARIDI), coinvolto nell’inchiesta “Gotha”, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, in relazione ai suoi presunti rapporti con alcune cosche di ‘ndrangheta ed accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso.
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Caridi, eletto col Pdl e che poi è passato a Gal, si era costituito nell’agosto scorso dopo che il Senato ne aveva autorizzato l’arresto.
A Caridi si contesta, in particolare, di avere favorito in passato il controllo delle società esternalizzate del Comune di Reggio Calabria per la raccolta e il trattamento dei rifiuti solidi urbani, società di fatto monopolizzate dalle cosche De Stefano, Tegano e Condello.
Nel frattempo, la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio il capo d’imputazione, in relazione al processo Gotha, secondo cui esisterebbe a Reggio Calabria una “cupola” politico-massonico-mafiosa, capeggiata dall’avvocato Paolo Romeo, in grado di condizionare gli appalti pubblici e la vita amministrativa della città. La Suprema Corte ha restituito così ai giudici del riesame l’incartamento relativo alla posizione di Romeo, in atto detenuto e difeso dall’avv. Carlo Morace.
Tra gli indagati finiti sotto processo, anche per avere favorito le cosche De Stefano, Tegano, Fontana e Condello, l’ex sottosegretario regionale della Giunta Scopelliti, Alberto Sarra, l’avvocato Giorgio De Stefano, il sacerdote Giuseppe Strangio, l’ex magistrato Giuseppe Tuccio, la giornalista Teresa Munari, l’ex dirigente del settore Lavori Pubblici del comune di Reggio Calabria Marcello Cammera e l’ex senatore del PdL, Antonio Caridi, per il quale oggi il Tribunale del riesame ha accolto le tesi della Procura distrettuale confermando il suo arresto in carcere
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