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Tribunale

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Il Tribunale di Reggio Calabria ha accolto l’istanza dei difensori di Rosario Falzea, il 34enne coinvolto nell’operazione “Eureka”, concedendo gli arresti domiciliari.


REGGIO CALABRIA – Il Gip del Tribunale di Reggio Calabria ha accolto l’istanza del pool difensivo di Rosario Falzea, revocando la custodia cautelare in carcere e disponendo gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il 34enne, arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Eureka”, per la cessione di un quantitativo di sostanze stupefacenti.

«Il tempo trascorso dalla ipotetica commissione del reato e l’incensurattezza dell’imputato affievoliscono le esigenze cautelari della possibile reiterazione del reato e il pericolo di fuga». Spiegano nell’istanza gli avvocati Antonio Giampaolo e Giuseppina Falzea, difensori del 34enne.
Nella richiesta di sostituzione della misura cautelare, i legali hanno sottolineato come il giudice della legittimità abbia posto l’accento sulla necessità di valutare «sulla scorta di un giudizio prognostico verificabile. Perché tratto dalla concreta situazione di vita del soggetto, dalle sue frequentazioni, dai precedenti a suo carico, dalle pendenze giudiziarie e, più in generale, da elementi in atti vicini nel tempo, l’esistenza di un effettivo e ragionevolmente prossimo pericolo di fuga».
Una tesi difensiva quella degli avvocati Giampaolo e Falzea accolta dal Gip di Reggio Calabria, Antonino Foti, che ha ordinato i domiciliari per Falzea.

L’operazione Eureka in cui venne coinvolto Rosario Falzea (oggi agli arresti domiciliari) è stata eseguita nel maggio del 2023 dalla Dda di Reggio Calabria racconta dei presunti legami tra la Ndrangheta ed i narcotrafficanti del Centro e del Sud America.
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