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Un momento della seduta

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Tanto per il sì quanto per il no ma in ogni caso per Villa San Giovanni, per il Ponte sullo stretto Giusy Caminiti punta alla tutela della città «porteremo ai tavoli le istanze di entrambi i fronti cittadini»


VILLA SAN GIOVANNI – La prima determinazione del consiglio comunale sul Ponte sullo Stretto è arrivata ieri sera, a margine di una lunghissima seduta aperta nel corso della quale si sono avvicendate testimonianze contrarie e favorevoli all’opera che hanno portato la maggioranza ad approvare una sorta di «compromesso».
In estrema sintesi, un atto di indirizzo con cui la massima assise villese dà mandato alla sindaca Giusy Caminiti a produrre, presso le sedi istituzionali competenti, tutto il lavoro fin qui prodotto sul tema dal Comune (dall’ufficio tecnico e dalla commissione territorio coadiuvata dalla commissione di studio), insieme alle osservazioni presentate da tutti i portatori d’interesse, professionisti, associazioni, partiti, semplici cittadini e via dicendo, più i diversi contributi offerti durante il civico consesso aperto.

PONTE SULLO STRETTO, CAMINITI METTERÀ AL PRIMO POSTO LA TUTELA DI VILLA SAN GIOVANNI AL DI LÀ DEI SÌ E DEI NO

Ai tavoli di discussione sul Ponte, dunque, la sindaca rappresenterà sia il fronte del no sia il fronte del sì, perché «il consiglio comunale – così la presidente Caterina Trecroci – è sede di tutte le posizioni della città». Un impegno che si concretizzerà già a partire da oggi 13 aprile, data di scadenza per l’invio delle osservazioni cosiddette Via/Vas al Ministero dell’Ambiente.
«Domani (oggi, ndc) – ha chiarito la sindaca Caminiti – non esprimeremo un parere sì o no, ma presenteremo delle osservazioni a tutela della città». Tutela che resta l’obiettivo primario dell’amministrazione comunale, che al di là del «compromesso» e della necessità di rispettare le varie sensibilità ha rilanciato le proprie perplessità sul progetto del Ponte. Un progetto che non era nei piani di Caminiti&Co: «Noi ci siamo proposti alla città senza prevedere assolutamente il Ponte, perché crediamo in un altro modello di sviluppo».

Di certo il progetto del Ponte oggi c’è e va affrontato, a maggior ragione perché sono troppe le cose che non convincono sindaca e squadra in base al lavoro tecnico-scientifico adottato dal Comune: dagli aspetti ambientali all’analisi dei costi-benefici, passando per i grossi dubbi legati all’impatto dei cantieri sulla città e quant’altro.

IN COSIGLIO COMUNALE NESSUNO HA PARLATO DI UNA VERA E PROPRIA CONTRARIETÀ

Fatto sta che ieri sera nessuno della maggioranza ha parlato di vera e propria contrarietà, nemmeno i tre consiglieri “dissidenti” che solo pochi giorni fa avevano chiesto che il consiglio si determinasse con una posizione contraria, chiara, netta. Una posizione che invece non c’è stata, poiché l’atto d’indirizzo – non votato dalla minoranza, che ha preferito non rientrare in aula dopo una sospensione dei lavori – dice che la sindaca dovrà tenere conto di tutto e di tutti. «Noi continueremo ai tavoli – ha confermato Caminiti – perché l’istituzione fa questo».

Una linea che, comunque, non esclude il ricorso alle vie legali se il progetto del Ponte dovesse continuare a non tenere conto delle criticità ormai note a tutti: «Non possiamo dire a priori che non faremo azioni legali», ha aggiunto Caminiti rivolgendosi al pubblico presente nell’auditorium “Giovanni Trecroci” dell’istituto Alberghiero, che ha ospitato il consiglio aperto; a occhio e croce poco più di centinaio di persone tra rappresentanti istituzionali, ex amministratori, professionisti, attivisti, membri di associazioni, cittadini.

PRESENTI ANCHE GLI ALTRI SINDACI DELL’AREA DELLO STRETTO

Un ricco giro di interventi sì e no Ponte, con protagonisti tra gli altri i sindaci dell’area dello Stretto, il vicesindaco della Città Metropolitana Carmelo Versace, Salvatore Ciccone ed Enzo Musolino del Pd villese, l’avvocato Vito Crimi, l’ambientalista Maurizio Marzolla, cittadini espropriandi ecc.

A tutti, e in primis ai cittadini, è andato il ringraziamento della sindaca Caminiti, «per il garbo con cui hanno rappresentato le loro posizioni in un momento di grande ansia e preoccupazione».
«Dobbiamo dimostrare grande capacità di tolleranza e ascolto», ha concluso la prima cittadina lasciando intendere un certo disappunto per l’assenza della minoranza nel momento della votazione. Minoranza che dal canto suo ha lasciato l’aula in anticipo, dopo aver rilanciato il suo sì verso il Ponte, per essere consequenziale alla protesta dei giorni scorsi, ossia l’autosospensione dalle commissioni consiliari «contro il metodo Caminiti-Trecroci».

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