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Roma, 4 apr. (askanews) – L’imprenditore emiliano Emanuele Orsini è il nuovo presidente di Confindustria. Dopo il passo indietro di Edoardo Garrone, presidente di Erg e del Sole 24 Ore, la strada per la designazione di Orsini era spianata. I componenti del consiglio generale, a scrutinio segreto, lo hanno votato con 147 sì. La riunione era affollata, ma non al gran completo: su 187 aventi diritto di voto erano presenti in 173. Da registrare 17 schede nulle e 9 bianche, a testimonianza di una seppur minoritoria opposizione. Dopo una campagna elettorale divisiva e contraddistinta da veleni, polemiche e ricorsi ai probiviri, il neopresidente ha subito mandato segnali distensivi. “Cercherò di convincere chi non mi ha votato”, sono state le sue prime parole dopo la proclamazione dei risultati.
“Oggi siamo riusciti dopo una campagna elettorale molto complicata e difficile – ha detto ai giornalisti che lo attendevano nel cortile di viale dell’Astronomia – a ricompattare Confindustria come è giusto che sia perchè deve guardare avanti alla realtà dell’industria italiana”. Dialogo, identità e unità le parole chiave del programma di Orsini. Anche la “competitività – ha spiegato – sarà un tema chiave, l’energia è un altro tema che metteremo al centro del nostro programma e la certezza del diritto. C’è bisogno che le imprese e le istituzioni siano sempre più vicine per far crescere il nostro sistema imprenditoriale”.
Il neopresidente ha respinto una visione dicotomica tra “piccole e grandi aziende”, immaginando una “Confindustria centrale, di prospettiva e proposte, che vorrà fare sintesi per dare al governo e alla Ue soluzioni per la crescita delle nostre imprese”. E proprio dall’esecutivo sono arrivate le prime congratulazioni per Orsini con la premier Giorgia Meloni che ha sottolineato: “Per questo governo, lo Stato deve essere un alleato naturale delle imprese e degli imprenditori, cioè di coloro che creano posti di lavoro e producono ricchezza. Come sempre non faremo mancare disponibilità e dialogo”.
Prossima tappa per Orsini è la formazione della squadra che, insieme al programma, sarà sottoposta al voto del consiglio generale in programma il 18 aprile. Sui nomi nessuna dichiarazione, ma a chi gli ha chiesto di un possibile ingresso di Antonio Gozzi, il candidato escluso dai saggi per non aver raggiunto il gradimento necessario, Orsini ha spiegato: “Gozzi è una persona che stimo molto, ha fatto tantissimo per il sistema, ha un ruolo chiave nel mondo di Federacciai e il new green deal, sarà una persona con cui dialogheremo per forza, così come con Edoardo Garrone e con tutti quelli che hanno fatto campagna elettorale e che saranno valore aggiunto”.
All’insegna della ritrovata compattezza anche i commenti di alcuni fra i past president dell’associazione. Emma Marcegaglia si è detta “contenta” perché Confindustria “ha ritrovato compattezza e unità e questa è la cosa più importante dopo una campagna pesante, molto mediatica complicata. Quindi il fatto che ci siamo ricompattati tutti, con convinzione, su Emanuele Orsini va bene e credo vada evidenziato che Edoardo Garrone ha fatto un atto, secondo me, importante perché proprio ha reso possibile il fatto che ci siamo riuniti”.
Sulla stessa linea Luigi Abete: “Oggi un ottimo clima. Le due persone che avevano raggiunto il maggior livello di consenso avevano entrambe esperienze ed entusiasmo progettuale per poter essere un presidente di Confindustria ottimo per il prossimo quadriennio” e “con un percorso per quanto complesso, alla fine il consenso sul designato è stato rilevantissimo”.
Per l’elezione vera e propria bisognerà aspettare il 23 maggio quando si riunirà l’assemblea dei delegati.
Mlp
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