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Roma, 4 apr. (askanews) – “Siamo ai vertici dei risultati sportivi, ma la faccia brutta di questa medaglia è che non siamo mai stati in un momento così drammatico dell’impiantistica sportiva in Italia, lo ha detto recentemente anche il ministro Abodi, ma la situazione è pietosa ed è riconosciuta da tutti, anche dalla politica”. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò al margine di un evento del Coni, a Roma, dedicato alla Giornata Nazionale dell’impiantistica sportiva. “Serve un piano Marshall fatto da persone competenti, non soggetti capitati per caso che prendono poi decisioni nefaste. Ad esempio c’è stata un’occasione drammaticamente persa, quella scellerata presa di posizione in merito alla destinazione dei fondi da parte del Pnrr. Un’occasione che ricapiterà tra 50 generazioni. Per questo dico sempre che per servono i grandi eventi sportivi per fare gli impianti in Italia”.
Poi, a margine dell’evento ha parlato dello stadio della Roma: “Non ci sono i progettisti del nuovo stadio della Roma? Si vede che stanno lavorando specificatamente per il progetto. So che le cose vanno avanti, non è un progetto che si sblocca in poche settimane. Ma non mi risultano passi indietro, nel modo più assoluto”.
“Conosciamo le tempistiche del nostro paese – continua – basta parlare con un imprenditore che vuole costruire una fabbrica o un supermercato. Immaginatevi lo stadio che è qualcosa di ancora più impattante. Ma non mi risultano elementi controindicativi”.
Sul derby e il rischio incidenti, anche alla luce di alcuni adesivi di stampo antisemita comparsi in giro per Roma, ha detto: “Disarmante l’allerta per il derby, qualcuno ancora non si rende conto del danno che fanno alle loro squadre e alla collettività. Condannarli è fin troppo poco, mi dispiace molto per le intemperanze avvenute nel derby di coppa Italia”. Su Roma-Lazio di sabato e sul futuro di De Rossi: “Come vivrò il derby? Non ricordo da tempo un derby bello, poi negli ultimi la Roma ha sempre perso… De Rossi merita il rinnovo. Visto il seguito che aveva Mourinho la scelta mi è sembrata intelligente per la piazza”.
Parlando invece dei risultati sportivi azzurri ha concluso: “É impressionante quello che sta succedendo, mai abbiamo avuto così tante frecce al nostro arco. A 4 mesi da Parigi possiamo fare meglio di Tokyo se rispettiamo le proiezioni delle medaglie. Siamo l’unico paese al mondo presente ovunque, in 371 discipline diverse. Non puoi essere primo in tutte, ma se trovi la contingenza, l’atleta o altro allora sei competitivo”.
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