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La centrale Enel di Presenzano, è la prima in Italia e la seconda in Europa, simbolo virtuoso di energia sostenibile che regola la rete centro-meridionale


Per grandezza è la prima in Italia e la seconda in Europa. Non si trova al Nord, ma nel Mezzogiorno. A Presenzano, nel Casertano, in una posizione, quasi baricentrica, tra le aree metropolitane di Roma e Napoli, troviamo la centrale Enel di generazione e pompaggio “Domenico Cimarosa”. Che permette di regolare la rete nell’Italia centro-meridionale. È un simbolo virtuoso di innovazione e sostenibilità, ed è perfettamente integrata con il territorio. È stata meta di gite scolastiche e punto di riferimento per tutti i giovani sportivi del territorio. Non solo.

La centrale e la diga con i sentieri percorribili e la maestosità delle opere che le circondano hanno un fortissimo potenziale. E costituiscono un’attrazione ad elevato interesse turistico. Presenta al suo interno il Centro visite che sarebbe il campo base ideale per stimolare la rinascita culturale e sociale della zona limitrofa alla diga. In passato è stata al centro di eventi con una apertura al pubblico per giornate all’insegna di energia e divertimento per famiglie, adulti e bambini. Con visite guidate, dove tutti hanno potuto ammirare con i propri occhi come funziona la “Fabbrica dell’Energia”, quali tecnologie applica, come rispetta l’ambiente in cui è inserita. Qui i visitatori hanno avuto l’opportunità di provare le auto e le biciclette elettriche, messe a disposizione da Enel Energia per test drive all’interno di un percorso nei pressi dell’impianto alla presenza di istruttori qualificati. Una occasione importante per conoscere la mobilità a ridotte emissioni.
Spazio anche per i droni dell’MLAB (Monitoring Laboratory), con simulatori di volo e possibilità di prova per chi parteciperà all’evento. Insomma, non una cattedrale nel deserto, ma un luogo da vivere e condividere. Infatti i circa 70 ettari del bacino hanno ospitato per anni le attività del Centro Nautico gestito dall’Associazione Sport Vacanze Presenzano.

Una serie di moderne infrastrutture sportive hanno permesso ai giovani di praticare alcuni tra i più amati sport d’acqua. I lavori di costruzione sono iniziati nel 1979 e sono terminati nel 1990, quando ad inaugurarla fu l’allora presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Tra il 1991 e il 1994 sono entrati progressivamente in servizio i quattro gruppi idroelettrici reversibili. La centrale è poco distante dal tracciato dell’elettrodotto a 380 kV che rappresenta la principale dorsale di trasporto d’energia della rete italiana. L’energia idroelettrica è la principale fonte rinnovabile programmabile, un asset strategico per la transizione energetica. Il fatto di essere una centrale idroelettrica a pompaggio in questo caso fa la differenza, e in meglio. Potendo decidere quando far “salire l’acqua” dal bacino inferiore a superiore, creando energia elettrica, si può usare questi impianti per assorbire l’energia elettrica prodotta in eccesso dagli impianti rinnovabili non programmabili come sole e vento.
Questa energia, che in caso di assenza di sufficienti consumi andrebbe persa, può così essere usata per attivare le pompe idrauliche che riempiono il bacino a monte. Per poi mulinare l’acqua quando il sistema ne ha più bisogno. Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e per il Clima (Pniec), prevede l’installazione di nuovi sistemi di accumulo per oltre 10 GW entro il 2030, di cui 6 GW utility scale, tramite pompaggi idroelettrici.
Gli impianti di pompaggio, che rappresentano ad oggi la tecnologia di accumulo più matura, costituiscono una risorsa strategica per il nostro Paese. Fornendo servizi pregiati di flessibilità, necessari all’efficiente integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili (eolico e fotovoltaico) nel mix energetico. Assicurando al contempo adeguatezza, qualità e sicurezza del sistema elettrico nazionale. L’impianto, che si divide in due bacini, uno a monte e uno a valle, ha una potenza elettrica massima resa in generazione di circa 1.000 MW, in grado di alimentare, nelle ore di maggiore richiesta, l’equivalente di 350mila utenze domestiche. I volumi d’acqua pompati nelle ore notturne dalla vasca inferiore sono immagazzinati nel bacino superiore di Césima.

Per la sua realizzazione si è provveduto allo sbarramento del vallone di Césima (che nel suo corso basso è chiamato anche Rio Rava) con una diga in rockfill (un materiale costituito da elementi derivanti dalla frantumazione di una massa rocciosa) dell’altezza di 45 metri e della lunghezza al coronamento di 285 metri. La capacità occorrente è stata ottenuta ampliando quella disponibile naturalmente, mediante scavi per un totale di 2,9 x 106 m3 circa. La vasca inferiore è invece situata nella piana a est dell’abitato di Presenzano e ha il compito di accumulare i volumi d’acqua turbinati in centrale durante il giorno. Questo meccanismo rende l’impianto particolarmente versatile e utile per le esigenze di equilibrio del sistema energetico nazionale. E’ un impianto che si è posto l’obiettivo della salvaguardia del paesaggio circostante.
L’attenzione per l’ambiente è stato uno degli aspetti fondamentali della costruzione dell’impianto. Il progetto di una centrale a pozzo ha ridotto al minimo l’altezza degli edifici che affiorano sopra il piano di campagna, mentre sui pendii esterni è stato steso un adeguato manto vegetale. Inoltre l’insediamento dell’impianto non ha modificato il regime dei corsi d’acqua della zona.


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