Francesco Fiumara, il giovane arrestato
2 minuti per la letturaL’incendio, che aveva interessato anche la facciata di un negozio, era avvenuto lo scorso di Primo aprile
ROSARNO (REGGIO CALABRIA) – Su disposizione della procura di Palmi i Carabinieri della Tenenza di Rosarno hanno tratto in arresto Francesco Fiumara, rosarnese di 26 anni. Il giovane è ritenuto responsabile del reato di danneggiamento a seguito di incendio in concorso commesso il Primo aprile dello scorso anno ai danni della vettura di proprietà del cognato, M.A., 38 anni, sempre di Rosarno.
Le indagini erano partite all’indomani del rogo che aveva interessato l’autovettura e la facciata di un esercizio commerciale. Sul posto i Vigili del Fuoco di Palmi rinvennero una bottiglia di plastica contenente liquido infiammabile confermando da subito la natura dolosa dell’incendio. Di qui le indagini dei militari dei carabinieri. Le stesse si concentravano da subito nell’analisi delle immagini estrapolate da alcuni sistemi di videosorveglianza ubicati nelle vicinanze del luogo del delitto; tali riscontri permettevano sin dai primi momenti di appurare il coinvolgimento dell’odierno indagato nell’esecuzione dell’atto incendiario. Infatti le telecamere erano riuscite ad immortalare l’effigie di in un soggetto che, grazie all’intuito ed all’approfondita conoscenza del territorio degli investigatori, veniva sin da subito riconosciuto proprio in Francesco Fiumara, personaggio già noto alle forze dell’ordine.
In seguito le investigazioni consentivano altresì di ricostruire non solo il movente del gesto, riconducibile a dissidi di natura privata tra familiari, ma anche di giungere alla comprensione che quell’evento incendiario altro non era che l’ultimo di una serie di atti intimidatori perpetrati nei confronti della vittima nei mesi precedenti con un’escalation acuitasi nel mese di aprile 2016. Pertanto, alla luce dei gravi indizi raccolti a carico dell’indagato, la Procura di Palmi non ha esitato nel richiedere l’emissione di un’idonea misura cautelare, richiesta che è stata accolta in toto dal Gip di Palmi il quale ha disposto per l’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari.
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